martedì 11 agosto 2009

Dopo la protesta del padre torna in carcere l'assassino di Barbara Bellorofonte

Catanzaro, 11 ago. (Adnkronos) - Torna in carcere Luigi Campise, l'uomo condannato a 30 anni in primo grado per l'omicidio della 18enne Barbara Bellerofonte, uccisa a Montepaone (Catanzaro), il 27 febbraio del 2007 e tornato libero, in attesa dell'appello, per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Ad arrestare Campise, che, oggi 26enne, vive a Soverato dove lavora al chiosco dei genitori, i carabinieri del paese calabrese in esecuzione di un'ordinanza di custodia cauterale emessa dal del gip di Catanzaro su richiesta del pm e motivata dal pericolo di fuga. Campise al momento si trova in caserma in attesa di essere trasferito in carcere. La richiesta di carcerazione di Campise era gia' stata avanzata una settimana fa dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, subito dopo la scarcerazione, come psiega lla stessa Procura sottolineando che il ripristino della custodia cautelare in carcere era stato chiesto dal magistrato competente ''nell'ambito di altro procedimento''. Campise, oltre alla condanna in primo grado a 30 anni per l'omicidio della 17enne, doveva scontare una pena di 4 anni e 4 mesi per estorsione ma tra condono e buona condotta era uscito dal carcere una decina di giorni fa. Ieri il ''Corriere della Sera'' aveva pubblicato una lettera del padre della ragazza, Giuseppe Bellorofonte, uccisa per gelosia con un colpo di pistola alla testa, che, dopo aver incontrato Campise per le strade di Soverato, si chiedeva perche' l'assassino di sua figlia girasse libero per le strade del paese calabrese.

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