domenica 23 agosto 2009

Sfollare i fannulloni che operano nella scuola ? O....

ECCO COME IL GOVERNO INTERVERRA’ PER GARANTIRE A TUTTI UN POSTO DI LAVORO OGGI E NEI PROSSIMI ANNI Scuola: i tagli al personale non docente sono legge dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del DPR n. 119. Riguardano: assistenti amministrativi, assistenti tecnici e collaboratori scolastici. 42.000 posti di lavoro spariranno nel nulla voluto dalla Gelmini su mandato del duo Berlusconi- Tremonti I novelli fratelli De Rege, anche se non si sa chi dei due sia il comico. Un bel meno 17 % di personale messo sulla strada. Come mai e perché un tale ridimensionamento dei lavoratori del mondo della scuola. Le motivazioni sono tante; una, tanto per fare un esempio, con il risparmio ottenuto si potranno sanare vita natural durante i conti passivi di alcune amministrazioni comunali quali, per non far nomi, quelli delle città di Palermo e Catania le quali garantiscono un fiume di voti alla nostra destra, anche con il beneplacito di organizzazioni non proprio alla page in punto a legalità. Ma anche per omaggiare i potenti del globo con regali dal costo smisurato. Per tre anni consecutivi, a far tempo dall’oramai prossimo 1° settembre, spariranno circa 14 mila posti di personale precario che viene assunto a tempo determinato dall’inizio dell’anno scolastico per terminare alla fine di giugno: in tutto 42.000 unità che verranno meno a seguito del piano di 'razionalizzazione' avviato dal governo con l'ultima finanziaria. Ma questa evacuazione diviene di massa se si considera che a costoro andranno ad aggiungersi almeno altri 120.000 docenti supplenti nonché le decine di migliaia chiamati per le c.d. supplenze brevi in sostituzione di personale di ruolo. In buona sostanza si colpiscono i più deboli per garantire anche le assai onerose prebende dei consulenti ministeriali di turno o degli assessorati regionali. Costoro non si toccano, ma scherziamo ? Ci si augura che in questa occasione non venga rispettato il famoso detto del“CHI BEN COMINCIA E’ ALLA META’ DELL’OPERA”.

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