I bilanci dopo l’eliminazione dell’imposta sulla prima casa. Milano ha perso 36 milioni di euro l’anno.
ROMA — Non ci mancava che l’Expo. Altri due milioni e quattrocentomila euro, ha dovuto trovare il sindaco di Milano Letizia Moratti. Sono i soldi che l’amministratore delegato di Expo 2015, il deputato del Popolo della libertà Lucio Stanca, ha chiesto per far decollare la società senza intaccare il capitale sociale. Niente di catastrofico: meno di due euro per ogni milanese. Ma se non succedeva era meglio. E se Letizia Moratti non si mostra (per ora) affatto preoccupata, vorrà dire qualcosa il fatto che il sindaco stia studiando insieme ai presidenti di Provincia e Regione, Guido Podestà e Roberto Formigoni, un sistema per coinvolgere i privati nell’affare. Con quale scopo? Alleggerire il peso dell’evento 2015 sulle casse comunali. Perché l’operazione Expo è arrivata in un momento che peggio non si può. Il patto di stabilità interno, che lega gli enti locali al rispetto di rigidi parametri, morde con ferocia. I trasferimenti statali latitano. E le entrate proprie soffrono per l’abolizione dell’Ici. Ma se il Comune di Milano potrebbe anche archiviare il 2009 con un rosso non trascurabile, neppure a Roma si ride. L’assessore al Bilancio Maurizio Leo ammette: «Stiamo facendo i salti mortali ». Dice che il bilancio 2009 si chiuderà «in sostanziale equilibrio» ma incrocia le dita. «Il problema è il pregresso: ci sono 9 miliardi e mezzo di debiti certificati », sostiene. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti si è impegnato per iscritto con il sindaco di Roma Gianni Alemanno a dargli il prossimo anno 500 milioni in «immobili della difesa immediatamente valorizzabili». Ma ci vorranno poi altri 90 milioni per le aziende municipalizzate. Insomma, c’è da ballare. A Roma, Milano e negli altri Comuni.
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http://www.corriere.it/economia/09_novembre_08/comuni-conti-in-rosso_93ee322c-cc36-11de-b450-00144f02aabc.shtml
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