MONTREAL — Politici che strizzano l'occhio a uomini d'onore senza scrupoli. Amministratori compiacenti che lo chiudono davanti ai picciotti in colletto bianco. Quattordici aziende legate a malavitosi e l'80 per cento dei contratti edilizi controllati dalla mafia. I diecimila chilometri che separano la Sicilia da Montreal diventano centimetri quando si tratta di fare i conti con Cosa Nostra. "Montreal come Palermo": così il Globe and Mail, il più autorevole quotidiano canadese, titola la notizia dei rapporti triangolari tra criminalità organizzata, industria delle costruzioni e municipalità in Quebec. Ci voleva il vecchio giudice John Gomery, l'eroe dell'inchiesta sullo scandalo delle sponsorizzazioni federali all'epoca del governo Chrétien, per svelare una verità nascosta ormai da troppo tempo tra le carte ingiallite dei servizi segreti. "Ci sono dei 'donatori' che negli ultimi anni hanno riempito le tasche di alcuni amministratori in cambio di favori sui contratti edilizi - ha detto Gomery - Bisogna andare avanti con un'inchiesta per smascherare i colpevoli".
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http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/esteri/canada-palermo/canada-palermo/canada-palermo.html
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