Roma, 12 giu. (Apcom) - In un momento di crisi economica generalizzata, lo Stato italiano taglia e chiede sacrifici. Ma le forze armate continuano a spendere in armi: se si sommano tutte le spese da qui al 2026, il totale fa 29 miliardi di euro. Ma i Caccia già ordinati "non sono gli aerei di La Russa", prova a giustificarsi il ministro della Difesa in un'intervista a Il Giornale. "Non li ho ordinati io. E' una storia che comincia negli anni '80, una scelta fatta in un certo scenario geopolitico", commenta La Russa, che ricorda la necessità di "programmare". "Io tra aerei, portaerei e tutto il resto sto ancora pagando 21 miliardi di ordini vecchi", afferma il ministro, precisando di avere "tagliato le spese per gli armamenti" per un totale di "cinque miliardi". E senza ottenere "nulla" in cambio dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti: "l'ho invitato a ricordarsi di questi tagli", che riguardano spese che "vengono suddivise nel corso degli anni", precisa La Russa.
http://www.apcom.net/newspolitica/20100612_092702_331acb7_90588.shtml
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