giovedì 10 giugno 2010

Terremoto, Verdini indagato a L'Aquila - Nuovo fronte dopo Firenze e Roma

L'AQUILA - C'è un'inchiesta della Procura nazionale antimafia sulla ricostruzione dell'Aquila. Un'indagine che riguarda il Progetto C. a. s. e.: i duecento palazzi e le decine di scuole realizzate dal governo per i terremotati. E uno dei nomi finiti sul registro degli indagati è quello di Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, già indagato per corruzione a Firenze (grandi eventi) e a Roma (business eolico). Il titolo del fascicolo è "infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti per la ricostruzione", ed è in mano ad un pool di magistrati: Vincenzo Macri (coordinatore), Olga Capasso (delegata al collegamento con gli inquirenti aquilani) Alberto Cisterna e Gianfranco Donadio. Un procedimento aperto diversi mesi fa che, almeno all'inizio, doveva riguardare solo le infiltrazioni delle mafie nei lavori per il terremoto (con quindici aziende già sotto inchiesta) e che invece, da marzo, è stato allargato - di concerto con il procuratore de L'Aquila Alfredo Rossini - agli affari nel post sisma degli imprenditori coinvolti nelle inchieste sui Grandi eventi. Così, in questa indagine sono entrate le carte della procura fiorentina sugli affari gestiti della Protezione civile, in deroga alle procedure sugli appalti pubblici. Affidamenti pilotati, secondo gli inquirenti, a Firenze come all'Aquila. E le carte che riguardano la ricostruzione arrivate sul tavolo dei pm dell'antimafia, sono voluminose e pesanti: centinaia di pagine di intercettazioni ed interrogatori. Al centro degli affari, il Consorzio Federico II, con l'azienda toscana Btp (Baldassini-Tognozzi-Pontello, quella del costruttore Riccardo Fusi, indagato a Firenze per corruzione) insieme alle ditte aquilane Fratelli Ettore&Carlo Barattelli srl, Vittorini Emidio costruzioni srl e Marinelli ed Equizi srl. Un consorzio nato il 15 maggio 2009 (appena quaranta giorni dopo il terremoto), dopo una serie di visite a Palazzo Chigi degli imprenditori che poi hanno unito le loro forze. Era proprio nella sede della presidenza del Consiglio dei ministri - come emerge dalle carte del procedimento - che i costruttori cercavano di accreditarsi per gli appalti del post terremoto. Appalti che poi, di lì a poco, sono arrivati. Come la costruzione della scuola media Carducci (struttura provvisoria costata allo Stato 7,3 milioni di euro) al restauro di alloggi alla caserma Pasquali (con un appalto firmato dal provveditore delle opere pubbliche dell'Abruzzo Gianni Guglielmi), fino ai puntellamenti nella zona rossa, finora cinque, ottenuti dal Comune dell'Aquila.
Continua ...
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/06/10/news/terremoto_verdini_indagato_a_l_aquila_nuovo_fronte_dopo_firenze_e_roma-4710054/

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