Roma, 1 lug. - (Adnkronos/Ign) - Dal 2016 non saranno più sufficienti quarant'anni di contributi per andare in pensione. E' quanto si evince dalla relazione della Ragioneria di Stato che accompagna l'emendamento alla manovra presentato dal relatore Antonio Azzollini in commissione Bilancio del Senato che, fra l'altro, innalza l'età pensionabile delle donne del pubblico impiego.
La novità è una conseguenza delle misure che prevedono che dal primo gennaio 2016 tutti i requisiti di pensionamento vengano aggiornati, ogni tre anni, sulla base dell'incremento della speranza di vita calcolata dall'istat. Una norma che riguarderà oltre all'età di pensionamento, anche il requisito dei 40 anni di contribuzione per poter andare in pensione a prescindere dall'età.
Slitta quindi di un anno l'adeguamento delle pensioni alla speranza di vita degli italiani, che partirà dal primo gennaio 2016. Rispetto alla riforma originaria (contenuta nel decreto legge 78/2009), che fissava al primo gennaio 2015 il periodo dal quale partire per agganciare i requisiti pensionistici alle aspettative di vita, nella relazione si spiega che la proposta di modifica prevede: ''l'adeguamento triennale a decorrere dal primo gennaio 2016, dei requisiti anagrafici per l'accesso al pensionamento di vecchiaia ordinario, al pensionamento anticipato e all'assegno sociale nonché del requisito contributivo ai fini del conseguimento del diritto all'accesso al pensionamento anticipato indipendentemente dall'età anagrafica alla variazione della speranza di vita all'età corrispondente a 65 anni accertata dall'Istat, in riferimento al triennio precedente''.
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