Ian Hislop, direttore della rivista satirica Private Eje, rivela il contenuto di una conversazione con l’ex hacker australiano. Scherzo o realtà?
“Complotto ebraico”. Spiegherebbe così il fondatore di Wikileaks i guai giudiziari di cui è stato vittima dopo la pubblicazione attraverso il suo sito di comunicazioni riservate dell’intelligence americana. A rivelarloè il direttore della rivista satirica Private Eye, IanHishop. Julian Assange avrebbe accusato di “cospirazione” diversi giornalisti ebrei.
COMPLOTTO – Nell’ultimo numero del suo giornale Hislop scrive di essere stato chiamato da Assange, il 16 febbraio, per lamentarsi di un articolo su Israel Shamir, un socio WikiLeaks in Russia che ha negato l’Olocausto e ha pubblicato una serie di articoli antisemiti. “Ha detto che io e Private Eje ci dovremmo vergognare per essere entrati a far parte della cospirazione internazionale per diffamare Wikileaks”, ha scritto Hislop. Che ha poi raccontato: “Con rabbia Assange mi ha detto che il pezzo era un evidente tentativo per privare lui e la sua organizzazione del sostegno e delle donazioni degli ebrei, e che lui conosceva benissimo chi l’aveva scritto”. Hislop ha sottolineato come Assange durante la conversazione avesse accusato ripetutamente Private Eye di essere “parte di una cospirazione guidata dal Guardian che avrebbe coinvolto il giornalista David Leigh, il direttore Alan Rusbridger e John Kampfner di Index on Censorship”. “Sono ebrei”, avrebbe ripetutp l’ex hacker australiano. “Ho sottolineato che Rusbridger in realtà non è di religione ebraica, ma Assange ha insistito sul fatto che lui fosse ‘una sorta di ebreo’, perché legato a David Leigh (sono fratellastri)”, ha fatto sapere il direttore.
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