Docenti, precari, studenti e genitori il 12 marzo in piazza a Roma e in tutta Italia per la scuola pubblica assieme ai movimenti in difesa della Costituzione. Intanto, dopo il minuto di silenzio nato via sms, ecco, da Nord a Sud, le missive indirizzate a Berlusconi da prof, presidi e giovani. E un invito da Napoli: "Presidente, venga a Scampia"
di PAOLO GALLORIMentre sul web l'iniziativa di Repubblica 1 a difesa della scuola pubblica ha superato le 60mila firme e si moltiplicano le iniziative, organizzate o del tutto spontanee, per esprimere il dissenso rispetto alla liquidazione della scuola pubblica da parte del premier Silvio Berlusconi, cresce il coordinamento per una protesta ormai pronta a tornare protagonista nelle piazze di tutta Italia. L'epicentro è individuato, nello spazio e nel tempo: Roma, 12 marzo.
E' infatti sancita la fusione tra l'indignazione dei protagonisti della scuola pubblica con la manifestazione già prevista in quella data a difesa della Costituzione e dei suoi valori. Il 12 marzo, dunque, dietro il tricolore, si troveranno "uniti nella differenza" esponenti di partito, insegnanti e studenti, società civile, mondo sindacale e associazioni. La manifestazione è stata presentata alla Camera da Beppe Giulietti per Articolo 21, Sandra Bonsanti per Libertà e Giustizia, Silvia Bartolini del Popolo Viola e Sofia Sabbatini della Rete degli Studenti.
Si spera, spiega Giulietti, di poter contare sul sostegno e la partecipazione di artisti che dal palco raccontino a modo loro perché difendere la Costituzione e con essa il valore e la dignità della scuola pubblica. Giulietti cita Ottavia Piccolo, Monica Guerritore, Neri Marcorè e Roberto Vecchioni, proprio uno dei primi firmatari dell'appello di Repubblica. Il sogno è avere anche Roberto Benigni e Roberto Saviano.
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