mercoledì 2 marzo 2011

Crac Cirio, i pm chiedono quindici anni di reclusione per Cragnotti e otto per Geronzi

Roma, 2 mar. (Adnkronos) - Quindici anni per Sergio Cragnotti, dodici anni per suo genero Filippo Fucile, otto anni ciascuno per Andrea Cragnotti ed Elisabetta Cragnotti e otto anni per l'ex presidente della Banca di Roma Cesare Geronzi. Sono queste le condanne richieste oggi a conclusione della requisitoria dai pubblici ministeri Gustavo De Marinis, Rodolfo Sabelli e Tiziana Cugini nel processo per il dissesto della società agrialimentare Cirio.

I pubblici ministeri inoltre hanno chiesto altre condanne varianti dai quattro ai sei anni di reclusione.

In particolare sei anni sono stati chiesti anche per un altro figlio di Cragnotti, Massimo, e per la moglie dell'ex patron della Cirio, Flora Pizzicheni. Otto anni anche per Antonio Nottola anch'egli della Banca di Roma. Sei anni poi sono stati chiesti per una serie di funzionari di banca e anche per sindaci e amministratori delle società che facevano capo alla holding di Sergio Cragnotti. Per tutti poi sono state chieste le pene accessorie come l'interdizione dai pubblici uffici e l'interdizione da attività.

Per tre degli imputati, Angelo Brizzi, Alberto Giovannini e Sebastiano Baudo, è stata chiesta la prescrizione.

A nessuno degli imputati i pubblici ministeri hanno riconosciuto le attenuanti generiche, nemmeno agli incensurati. Il processo coinvolge 35 persone per i reati di bancarotta fraudolenta sotto i vari profili.

Fonti vicine alla presidenza delle Generali informano, "nel rispetto dell'autorità giudiziaria, di confidare pienamente in una decisione del collegio giudicante che, per le ragioni esposte dalla difesa, riconosca la correttezza dell'operato del presidente Geronzi, ricordando altresì che tutte le volte che la sua condotta, nell'esercizio dell'attività di banchiere, è stata sottoposta al vaglio della magistratura, essa è risultata sempre corretta, con la conseguenza della dichiarazione di non colpevolezza".
Continua ...

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