giovedì 24 marzo 2011

Il pentito accusa: “Quel ministro è un mafioso”

Le parole di Francesco Campanella su Saverio Romano che tengono ancora in piedi l’accusa davanti al Gip

Mentre il neoministro all’agricoltura Saverio Romano dà prova di grandissima sagacia istituzionale dichiarando che la nota del Quirinale non risponde al pensiero del Capo dello Stato (?), il Corriere della Sera, in un articolo a firma di Giovanni Bianconi, riesuma le parole del pentito Francesco Campanella su di lui. La testimonianza è ciò a cui si tiene appeso il processo nei confronti di Romano, con il Gip che ancora non ha firmato l’archiviazione:

Il pentito di mafia Francesco Campanella — quello che fabbricò la falsa carta d’identità con cui Bernardo Provenzano, da latitante, andò a farsi operare in Francia — ha raccontato che un giorno del 2001, a Roma, pranzò con ilcandidato alle elezioni politiche Saverio Romano. Campanella era un ex giovane democristiano divenuto vicepresidente del Consiglio comunale di Villabate, alle porte di Palermo. Intorno al tavolo c’erano pure Totò Cuffaro e altre persone. Una delle quali disse a Romano che Campanella non l’avrebbe votato. Scherzava, ma il candidato non la prese a ridere: «Si alzò e disse seriamente, rivolgendosi a me: “Tu mi devi votare, perché nuatri semo ’ra stessa famigghia (siamo della stessa famiglia, ndr), vai a Villabate e t’informi”, lasciando attoniti tutti i commensali».

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http://www.giornalettismo.com/archives/118942/il-pentito-accusa-quel-ministro-e-un-mafioso/

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