lunedì 25 luglio 2011

Norvegia: Vittorio Feltri dice che e' colpa delle vittime


Norvegia: Vittorio Feltri dice che e' colpa delle vittime
MILANO - Il giornalista italiano Vittorio Feltri ritiene che la colpa degli attentati in Norvegia sia delle persone uccise. Secondo il sito italiano julienews, che riporta un articolo di Antonio Rispoli,
dopo aver cercato inutilmente di accusare direttamente l'Islam della strage di Oslo (su Libero e sul Giornale domenica campeggiava in prima pagina il fatto che si trattasse di una strage degli estremisti talebani, che volevano punire la Norvegia per la sua partecipazione alla guerra in Libia o per alcune vignette satiriche pubblicate su un quotidiano nazionale), poi di accusarlo indirettamente ("il razzismo e il multiculturalismo, quindi l'accoglienza degli islamici) sono due facce della stessa medaglia. Se si vuole eliminare il razzismo, basta eliminare il multiculturalismo", aveva scritto lo stesso Feltri), non restava che dare le responsabilità al singolo attentatore.
"E invece no, prosegue julienews. Oggi il giornalista trova un altro colpevole: le vittime. Infatti, secondo Feltri, visto che sull'isola c'erano 500 persone circa, quando Breivik ha cominciato a sparare e ad uccidere, non ci voleva molto a metterlo fuori combattimento: bastava gettarglisi addosso tutti insieme. Certo, probabilmente una decina o una ventina di persone sarebbero comunque state uccise; ma le altre avrebbero avuto la possibilità di aggredirlo e sopraffarlo con il numero. Non l'hanno fatto, continua il direttore editoriale di Libero, perchè ognuno ha pensato per sè e non hanno fatto fronte comune contro il nemico. Argomentazione interessante. Quindi lo sterminio degli ebrei avvenuto sotto il nazismo è colpa degli ebrei (...). E durante la Seconda Guerra Mondiale, perchè gli italiani ci hanno impiegato due anni per liberarsi dall'occupazione nazista? 50 milioni di persone potevano ben sopraffare i circa 120 mila soldati tedeschi che c'erano allora; anche perchè si poteva contare sull'appoggio di una parte dell'esercito italiano. Oppure in questi due esempi che ho elencato (e che possono essere moltiplicati per ogni strage compiuta nel passato, nel presente e nel futuro) cambia qualcosa?".

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