lunedì 25 luglio 2011

L’estremismo di destra, minaccia per l’Europa


Il massacro norvegese evidenzia quanto pericolosa possa essere l’ideologia neofascista e xenofoba
L’autobomba di Oslo e il massacro degli innocenti di Utøya sono stati ilpiù grave attacco terrorista sul suolo europeo degli ultimi anni. A colpire questa volta è stato il radicalismo di estrema destra, xenofobo e  ultra conservatore incarnato dal mostro Anders Breivik. Una tragedia che rilancia l’allarme sulleviolenze di matrice neofascista. Negli ultimi anni, grazie anche al web, la propaganda dell’estrema destra è sempre più diffusa, e sempre più pericolosa.
IL CACCIATORE DEI MARXISTI - Un decennio dopo gli attacchi di Al Qaida contro gli Usa, anche il Vecchio Continente ha vissuto con indicibile dolore l’arrivo di un nuovo nemico. A colpire questa volta è stato l’estremismo di destra, l’ideologia che ha armato Anders Breivik. Un folle, che,  però, è  anche un ex militante del partito del progresso, la formazione populista che è cresciuto in modo inarrestabile grazie alla propaganda contro gli stranieri, ed un convinto militante di estrema destra. Nel suo manifesto, copiato quasi integralmente dal terrorista americano Unabomber, si può leggere un compendio delle idee xenofobe, razziste e antidemocratiche che da sempre caratterizzano l’estremismo di destra in tutti i Paesi dove questo si manifesta.
Anders Behring Breivik, prima di prepararsi per la sua «missione», come egli stesso definisce la carneficina di due giorni fa, aveva lanciato sul web una sorta di memoriale-manifesto, accompagnato da un video riassuntivo caricato su YouTube, nel quale appaiono anche sue foto armato di fucile di precisione e con un distintivo “cacciatore di marxisti” appuntato sulla spalla della tuta. Il documento è un volume di 1.500 pagine a metà strada tra un diario intimo, un piano di battaglia e un manuale del perfetto terrorista, con consigli tecnici e logistici per altri «nazionalisti» che avessero voluto seguire la sua strada contro i «regimi multiculturalisti e marxisti» e contro la minaccia islamica che a suo dire incomberebbe sull’Europa. Si definisce «un eroe», Breivik, «un salvatore del nostro popolo e della Cristianità europea, un distruttore del male e un portatore di luce». La sua ideologia si nutre di fantasie da gioco di ruolo, deliri geopolitici e rimasticature di storia dei Templari, ordine a cui si richiama sostenendo di essere uno dei leader di un «movimento nazionale e pan-europeo di resistenza patriottica». Nel volume, scritto tra a partire dal 2002 e intitolato “2083 – Dichiarazione europea di indipendenza”, Breivik prefigura una guerra civile in tre fasi che dovrebbe concludersi proprio nel 2083, 200/o anniversario della morte di Karl Marx, con l’eliminazione dei “marxisti”, e con la «deportazione» di tutti i musulmani dal Vecchio Continente.
Continua ...

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