mercoledì 17 agosto 2011

Il linguaggio di Bossi diventa un vero caso politico Libè: "Frasi boccaccesche non si addicono al governo"


Il linguaggio di Bossi diventa un vero caso politico
MILANO - Il linguaggio di Bossi rappresenta ormai un vero caso politico. Prima ha chiamato Brunetta "Nano di Venezia", poi sulla Montalcini ha detto "meglio Scilipoti di lei per tenere il governo". Brunetta, però, è riuscito ad ottenere la solidarietà dell'opposizione, in particolare dall'Idv e dal capogruppo della Camera Massimo Donadi. E' stato proprio lui, infatti,  a definire Bossi "fascista". Non sono mancati gli attacchi anche all'interno della coalizione. Anna Cinzia Bonfrisco (Pdl), componente dell'Ufficio di presidenza del Senato, dichiara: ""L'inciviltà delle dichiarazioni di Bossi, dovute anche al suo stato di disagio psicofisico, si commentano da sole. Di norma, parole di questo tipo richiederebbero delle scuse". Immediate anche le reazioni per la gaffe su Montalcini. "Fino a che c'era Fini era più facile governare, ma quando si ha bisogno, ci si regge con quello che si può trovare: meglio Scilipoti che quella scienziata, la Montalcini", ha  dichiarato il leader del Carroccio. Il presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti spiega: "Non possiamo, però, oggi tacere sulle parole e sui paragoni sprezzanti rivolti dal leader della Lega nei confronti del senatore a vita e premio Nobel, Rita Levi Montalcini, uno scienziato di valore internazionale, uno dei cervelli più fini ed acuti del mondo". Gli insulti a Brunetta e la sua battuta sulla Montalcini sono stati definiti "vergognosi" anche da Vannino Chiti, compagno di partito di Zingaretti. Sulla questione è intervenuto anche il deputato e responsabile enti locali Udc, Mauro Libè. "Ma offese e frasi boccaccesche non si addicono a un membro del governo. Bossi danneggia l'Italia", ha dichiarato.

 

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