giovedì 15 settembre 2011

“Non educhi tua figlia? E io ti tolgo casa”

I genitori di due baby bulle devono fronteggiare i provvedimenti del giudice

Pagheranno per non aver educato e ben vigilato sulle figlie. Oppure verrà loro pignorata la casa. Questo l’epilogo di una storia che ha quasi dieci anni, e che oggi il Corriere della Sera racconta con dovizia di particolari:

Valeria e Sara, due amiche quindicenni, prendono a calci e pugni Federica, una ragazzina di 13 anni, colpevole solo di averle guardate insistentemente. «Un episodio spiacevole — sottolinea l’avvocato Giovanni Grillo, legale della vittima — che comunque mi auguro possa servire da monito a tutti quei giovani che pensano di poter liberamente prevaricare, molestare e offendere i propri coetanei, solo perché sono tanti e più forti». La vicenda avviene ai giardinetti pubblici di via Falconi, a Crescenzago, periferia nord-est di Milano, vicino al San Raffaele. Valeria e Sara, che appartengono ai «gabber », la baby gang che si scatena in stadi e discoteche, la nuova tribù dei giovanissimi che balla con il ciuccio in bocca, prendono a schiaffi e pugni Federica, ricoverata in ospedale con 15 giorni di prognosi. E, dopo le botte la rapinano del telefonino. Scattano le indagine e la denuncia alle due baby bulle «per rapina aggravata». E da allora, cause e udienze, avvocati e giudici.
Continua ...

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