domenica 30 ottobre 2011

Banche italiane al contrattacco "Calcoli sbagliati, possibili ricorsi legali"

L'Abi scriverà una lettera di protesta all'Eba, contestando il modo in cui è stata misurata la loro solidità. Bankitalia ha votato contro le misure. Domani incontro banchieri-Napolitano

di ANDREA GRECO
MILANO - Le banche italiane tentano il contrattacco. Hanno due settimane per dimostrare all'Eba, e alla finanza mondiale, che non sono certo tra le meno solide e capitalizzate in Europa. Non hanno davvero bisogno di 14,7 miliardi di patrimonio, il doppio dei big francesi, il triplo dei tedeschi. Lunedì, per presentare il volume "Le banche e l'Italia", davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, i grandi banchieri confluiranno a Roma, all'Abi che li rappresenta. Sarà un primo momento di organizzazione della resistenza. Il tempo è poco, le speranze anche, ma gli argomenti non mancano. Comunque qualcosa si farà, dal minimo di una lettera di protesta all'autorità di Londra all'esplorazione di ricorsi legali, che un istituto non esclude a priori. La votazione delle misure Eba di rafforzamento bancario, presentate venerdì e approvate dalle singole banche centrali, da una parte consola dall'altra disillude. Risulta che il via libera sia avvenuto a maggioranza, dopo voto contrario della Banca d'Italia e di Spagna. Forse anche di altri, ma bastava la metà dei 27 paesi membri (e il voto dei piccoli "rigoristi" del Nord conta come quello dei "big" latini) a far passare la risoluzione che, a detta di molti, ha favorito gli istituti tedeschi e francesi, specie permettendo loro di conteggiare le plusvalenze fittizie sui titoli di stato domestici, a tripla A.
Continua ...

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