giovedì 27 ottobre 2011

Licenziamenti facili, è scontro Bonanni: «Pronti allo sciopero»

Allarme sindacati: «Istigazione alla rivolta». Il premier: «Piano sostenibile, l'opposizione non dica sempre no»

Susanna Camusso, segretario Cgil (Simona Granati)
Susanna Camusso, segretario Cgil (Simona Granati)

MILANO - I sindacati annunciano battaglia dura sui licenziamento facile, la riforma promessa da Silvio Berlusconi ai leader europei. Per il leader della Cisl Raffaele Bonanni «è un' istigazione alla rivolta, una provocazione» e se le mani sulle regole saranno messe senza il consenso delle parti sociali, annuncia, «la Cisl andrà allo sciopero».

CAMUSSO: REAGIREMO - «Una misura da incubo, contro la quale reagire» è anche per la Cgil di Susanna Camusso il provvedimento che di fatto è un attacco all'articolo 18. «Altro che indignados», le fa eco il suo predecessore Guglielmo Epifani. E all'indignazione dei sindacati si uniscono molte voci dell'opposizione a partire da quella del leader dei democratici Pierluigi Bersani: «Inaccettabile».

BERLUSCONI: L'ITALIA NON È LA GRECIA - «L'Italia non è la Grecia» e le misure sul lavoro «sono sostenibili, non porteranno ad alcuna rivolta sociale» aveva detto di primo mattino Silvio Berlusconi lasciando Bruxelles chiedendo tra l'altro all'opposizione di approvare in Parlamento gli impegni assunti con i leader dell'Eurozona e rivendicando il «bel lavoro fatto» con la lettera di intenti e i successivi accordi raggiunti nella maratona salva-euro.

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http://www.corriere.it/economia/11_ottobre_27/berlusconi-sindacati-opposizione_a95b0668-0063-11e1-a50b-be6aa0df10bc.shtml

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