giovedì 27 ottobre 2011

Indignati, cento arresti a Oakland

La polizia usa lacrimogeni e manganelli, sgomberato anche il presidio di Atlanta

PAOLO MASTROLILLI

INVIATO A NEW YORK C’erano stati gli arresti a New York e Chicago, ma finora non avevamo visto immagini di guerriglia urbana, come quella scoppiata martedì notte nelle strade di Oakland. Gas lacrimogeni, manganelli, feriti e un centinaio di arresti, per gli scontri più violenti tra polizia e manifestanti dall’inizio della protesta «Occupy Wall Street». Nelle stesse ore, a dimostrazione di quanto stia salendo la tensione, gli agenti hanno sgomberato con la forza un parco ad Atlanta, in Georgia, mentre dal fronte delle disparità economiche continuano ad arrivare notizie che minacciano di incendiare ancora di più la piazza. I disordini in California sono cominciati nel pomeriggio di martedì. Il sindaco di Oakland Jean Quan aveva avvertito i manifestanti che dovevano sgomberare il parco di Frank Ogawa Plaza, davanti al municipio, perché la situazione igienica e la sicurezza non erano più sostenibili. Da questo momento in poi, le versioni divergono. Secondo il capo della polizia, Howard Jordan, i suoi uomini hanno cominciato l’evacuazione. Al principio non hanno incontrato resistenza, ma poi i dimostranti hanno iniziato a tirare pietre e vernice contro gli agenti, che hanno reagito sparando i gas lacrimogeni. La folla si è subito diradata, ma qualche ora più tardi un migliaio di manifestanti è tornato a marciare verso la piazza centrale della città. A quel punto la polizia è stata costretta ad intervenire ancora, facendo circa cento arresti. Due agenti sono rimasti feriti, ma non ci sono dati ufficiali sulle vittime dall’altra parte. I portavoce della protesta raccontano un’altra storia. Secondo Samsarah Morgan, 51 anni, «quello che è successo è incredibile. Spero che il governo della nostra città torni in sé e la smetta di trattarci come uno stato fascista». I manifestanti sostengono di non aver provocato i poliziotti, che li avrebbero attaccati con un uso della forza sproporzionato. Anche ad Atlanta le forze dell’ordine sono entrate in azione nel centro della città, facendo una cinquantina di arresti. Qui, oltre alle condizioni igieniche deteriorate, c’era stata anche una denuncia di violenza sessuale. Un uomo, poi, era stato avvistato mentre si aggirava tra i manifestanti con una pistola. Fermato, ha spiegato che era un contabile disoccupato, in disaccordo con «Occupy Wall Street» ma favorevole a difendere la libertà di espressione dei dimostranti.

Continua ...

http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/426783/

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