giovedì 27 ottobre 2011

Berlusconi e Draghi, il buffone e l’uomo che può salvare l’euro

L’Economist parla di due italian particolari , due uomini agli antipodi

L’Economist torna a parlare del nostro Paese e racconta “la favola di due italiani: uno potrebbe condannare l’euro e uno potrebbe salvarlo”. Si parla di Berlusconi e di Draghi, due uomini agli antipodi.

I RETROSCENA - Citando l’editoriale dell’Economist, in uscita domani, tutto inizia quando ad agosto Silvio Berlusconi ha ricevuto una lettera agghiacciante: lo avvertiva che un intervento di pressing sulle autorità italiane era necessario per riconquistare la fiducia degli investitori. Ne è nato un piano per la privatizzazione e la liberalizzazione economica, esortando i tagli alla spesa pubblica per giungere al pareggio di bilancio nel 2013, l’anno pianificato in precedenza. Il diktat portava la firma di Jean­Claude Trichet, presidente della Banca Centrale Europea, e del suo successo italiano, Mario Draghi, che prende l’incarico a partire dell’1 novembre. La minaccia era chiara: la BCE avrebbe aiutato l’Italia solo se il primo ministro avesse reagito per diminuire il debito, troppo vasto. Berlusconi ha quindi preparato un budget di austerity (con cifre che lasciano dubbi), ma non ha fatto virtualmente nulla per accelerare la crescita italiana bloccata. Il 23 ottobre, al primo dei tre summit europei sulla crisi dell’euro, Germania e Francia gli hanno chiesto un piano di riforme credibile da presentare tre giorni dopo. Se l’Italia non si salva, l’euro cola a picco con lei. Se i leader europei sembrano non avere grande influenza in Italia, l’umiliazione sembra aver smosso le acque. L’Economist si riferisce alle risate della Merkel e di Sarkò, che tanto hanno scandalizzato i politici italiani, ma che hanno riscosso consensi all’estero. Nonostante ciò, secondo la prospettiva estera, neanche Berlusconi sembra prendersi sul serio. Si è infatti presentato a Bruxelles con una lettera in cui giustifica se stesso e si spreca in promesse, molte delle quali già vecchie e sentite.

CATENA D’ACCUSE - La coalizione di Berlusconi scricchiola e lui accusa Umberto Bossi per essersi opposto alla riforma delle pensioni. Bossi, a sua volta, accusa Draghi di spodestare il governo e ritiene che la lettera alla BCE “sia stata una fucilata al premier”. Il futuro dell’euro può quindi essere determinato dalle azioni di due italiani: Berlusconi, il buffone che potrebbe affondarlo, e Draghi, il tecnocrate che potrebbe invece salvarlo. Il loro rapporto non sembra iniziare sotto i migliori auspici: il premier ha dichiarato che “la moneta non ha dietro una banca centrale”. Berlusconi viene descritto dall’Economist come un uomo che si è circondato di politici di vecchio ordine passati attraverso la saga di Mani Pulite, impelagato in numerosi processi in un’Italia in cui le frodi e le evasioni sono all’ordine del giorno, riconosciuto come il classico uomo italiano che scherza sul sesso femminile. Lasciando da parte gli scandali, il fallimento più grosso del premier è stato quello di non saper riformare l’economia italiana nonostante la maggioranza dalla sua parte. Il suo liberalismo economico è stato un buco nell’acqua, perpetrando un clientelismo dannoso beneficiato da un’opposizione debolissima e dall’appoggio dei leader legati alla Chiesa, che ora lo stanno abbandonando.

Continua ...

http://www.giornalettismo.com/archives/162207/berlusconi-e-draghi-il-buffone-e-luomo-che-puo-salvare-leuro/

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