giovedì 27 ottobre 2011

Il ponte sullo stretto di Messina non si farà

Il governo, forse per non andare sotto alla Camera, appoggia una mozione Idv che prevede la soppressione dei finanziamenti per gli anni 2012 e 2013

Una simulazione del Ponte sullo stretto di Messina (Ansa)
Una simulazione del Ponte sullo stretto di Messina (Ansa)
MILANO - È un cerchio che si chiude. Il ponte sullo stretto di Messina non si farà (forse mai più) per volontà non dell'opposizione, ma del governo. L'aula della Camera ha approvato una mozione dell'Italia dei valori che impegna il governo alla «soppressione dei finanziamenti» previsti per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. Il testo è passato con il parere favorevole del governo, probabilmente preoccupato in caso di parere contrario di essere battuto nuovamente alla Camera.

ADDIO AL PONTE - Alcuni giorni fa del resto anche l'Europa aveva detto un no secco al sogno del ponte dello Stretto, non includendolo tra le opere pubbliche destinate a ricevere finanziamenti comunitari nel nostro Paese. La mozione, approvata con l'astensione della maggioranza, ha ricevuto parere favorevole da parte del governo, nonostante l'Idv non avesse accolto le modifiche chieste dal viceministro Aurelio Misiti. La mozione approvata impegna l'esecutivo «alla soppressione dei finanziamenti che il governo ha previsto per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, pari complessivamente a 1 miliardo e 770 milioni di euro, di cui 470 milioni per il solo anno 2012 quale contributo ad Anas per la sottoscrizione e l'esecuzione - a partire dal 2012 - di aumenti di capitale della società stretto di Messina». Lo scorso 16 ottobre, il ministro delle Infrastrutture aveva detto che il ponte sullo stretto di Messina verrà realizzato «a prescindere dall'eventuale finanziamento della Ue, in quanto le risorse per il manufatto saranno reperite sul mercato, come previsto dal piano finanziario allegato al progetto definitivo». Il ponte - aveva puntualizzato - per il governo resta «una priorità essenziale per lo sviluppo del sistema dei trasporti dell'Italia».

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