venerdì 9 dicembre 2011

Cameron: "Abbiamo preso decisione difficile ma buona"

(Xinhua)
Bruxelles, 9 dic. - (Adnkronos) - "Una decisione difficile ma buona". Con queste parole, il premier britannico David Cameronha rivendicato il suo 'no' alla revisione dei Trattati, ragione per cui, sul nuovo patto di bilancio, non si procederà a 27. "Se non si possono ottenere delle garanzie all'interno dei trattati, allora è meglio restarne fuori - ha sottolineato il capo del governo di Londra - Quello che è stato deciso non è nell'interesse della Gran Bretagna, dunque non l'ho accettato. Non potevo presentare questo nuovo Trattato al Parlamento". In particolare, Cameron ha ritenuto che non sarebbero stati sufficientemente protetti gli interessi di Londra in materia di servivi finanziari. Il premier britannico ha quindi augurato "buona fortuna" all'eurozona perché possa cosi' "risolvere i suoi problemi".
"E' ora molto importante mettere in atto rapidamente" le decisioni prese dai leader Ue dice dal canto suo il presidente della Commissione UeJosè Manuel Barroso, che ha sottolineato ugualmente "l'importanza che gli stati membri dell'eurozona abbiano deciso di avere un nuovo patto di disciplina di bilancio che è molto più ambizioso di quello avuto finora". Il vertice Ue, ha ribadito poi, ha riconosciuto gli "sforzi importanti" compiuti dall'Italia.
Dal vertice di Bruxelles è uscito "un messaggio politico chiaro", ha sottolineato il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. "Non abbiamo raggiunto un accordo stanotte" sull'introduzione degli eurobond, ha poi ammesso lasciando però una porta aperta alla questione annunciando che i leader dell'eurozona hanno "dato mandato" alle istituzioni Ue di "proseguire i nostri lavori sull'integrazione di bilancio" e anche "la mutualizzazione del debito". Il presidente del Consiglio Mario Monti, secondo quanto riferito da fonti italiane, durante la nottata di negoziati è intervenuto a difesa delle obbligazioni comuni europee, ricevendo l'appoggio del presidente Barroso e del direttore del Fmi Christine Lagarde. Ma alla fine ha prevalso il 'nein' della Germania.
Esprime "delusione" per l'impossibilità di andare avanti a 27 sulla revisione dei Trattati Ue, ma "neanche più di tanto" dato che le richieste della Gran Bretagna erano "inaccettabili" il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker al termine del vertice. Londra, infatti, ha spiegato Juncker, "ha chiesto l'esenzione totale per tutto quello che riguarda la regolamentazione sui servizi finanziari". Che a molti paesi, ma soprattutto al Gran Ducato, piazza finanziaria principale dell'eurozona, non poteva andare giù. "Non potevo accettare - ha concluso Juncker - in particolare che la piazza finanziaria di Lussemburgo dovesse funzionare con altre regole rispetto a quella di Londra".
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