Il 42% della popolazione vive sotto la soglia della povertà: 1,25 dollari al giorno. Centinaia di milioni di persone non posseggono letteralmente nulla. Tutto questo in stridente contrasto con una crescita economica che galoppa al 9% annuo. Le cause: la corruzione, la cattiva amministrazione, lavoratori sotto pagati. Il governo minimizza
di VALERIA FRASCHETTIROMA - Che fosse un Paese dalle disuguaglianze a dimensione astronomica non è una novità. Ma la speranza era che, con un'economia in forte espansione che viaggia attorno al 9 per cento all'anno, le distanze diventassero man mano meno macroscopiche. Invece, nell'India del tanto decantato sviluppo economico la forbice tra ricchi e poveri negli ultimi vent'anni è drammaticamente cresciuta: fino a raddoppiare. E' quanto denuncia l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico 1 (Ocse), che nel rapporto "Divided We Stand: Why Inequality Keeps Rising", ha analizzato le performance - perlopiù desolanti - dei Paesi in tema di riduzione del divario economico all'interno della popolazione. E, tra le nazioni emergenti, la più popolosa democrazia della Terra ne esce davvero malconcia.
700 milioni di nullatenenti. Il 42 per cento degli indiani vive sotto la soglia di povertà stabilita a livello internazionale, ovvero con meno di 1,25 dollari al giorno. Il che fa del Subcontinente asiatico il Paese con più poveri al mondo. Più di 700 milioni di nullatenenti o quasi, per i quali, per di più, i frutti dello sviluppo appaiono sempre più lontani. Secondo le stime dell'Ocse, infatti, lo stipendio medio del 10 per cento della popolazione più ricca è 12 volte superiore di quello del 10 per cento della popolazione più povera. Venti anni fa la differenza era "solo" di sei volte. Una crescita nel divario tra "paperoni" e indigenti allarmante, soprattutto perché avvenuta in corrispondenza delle liberalizzazioni economiche, avviate da Nuova Delhi a partire dall'inizio degli anni Novanta, che hanno permesso al Paese di avere spumeggianti tassi di crescita.
"Shining", ma solo per pochi. In altre parole, la crescita economica non si è affatto tradotta in mobilità sociale. E l'"India shining" - com'è stata descritta dagli ottimisti - è davvero scintillante per pochissimi. Il rapporto dell'Ocse fa in parte eco a recenti dichiarazioni della Banca Mondiale, che a maggio scorso aveva sostenuto come gli sforzi del governo indiano per far fronte alla povertà non stavano funzionando. Le cause? La corruzione, la cattiva amministrazione, i lavoratori sottopagati.
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http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2011/12/09/news/india_i_ricchi_sono_sempre_pi_ricchi_e_poveri_in_drammatico_aumento-26352888/
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