Sul sito del ministero le mappe per cercare quella più vicina
ma anche valutazioni sugli istituti e l’offerta formativa
FLAVIA AMABILE
ROMA
Finora si ricorreva ad un metodo unico e infallibile: il passaparola. Quando si inizia ad avvicinare la scadenza dell’iscrizione all’anno scolastico successivo, chi deve cambiare istituto tartassa di domande gli altri genitori fino a confondersi totalmente le idee, o chiarirsele e scegliere. Da gennaio il ministero dell’Istruzione fornirà qualche elemento in più. Il ministro Francesco Profumo l’ha definita la «carta d’identità delle scuole italiane». Sarà visibile sul sito del Miur da gennaio, basterà cliccare sul logo «La scuola in chiaro» ed appariranno alcune informazioni che possono essere utili nell’orientarsi tra un istituto e l’altro. Chi vorrà conoscere le scuole più vicine alla propria casa o all’ufficio non dovrà fare altro che scegliere il sistema di geolocalizzazione: attraverso Google maps si potrà collocare geograficamnete le scuole. Quest’informazione esisteva già, faceva parte di un progetto precedente chiamato «Cerca la scuola» ma era poco usato e altrettanto poco visibile.
Una volta collocata la scuola che interessa da gennaio il sito fornirà molte altre informazioni: i docenti di ruolo e quelli precari, il numero delle classi, il numero degli studenti nelle aule, i promossi e i bocciati, le infrastrutture in dotazione e anche numero e tipologia dei laboratori offerti. Obiettivo successivo sarà poi quello di chiedere alle scuole di inserire, su base volontaria e attraverso un sistema di inserimento semplice, i dati relativi alle valutazioni Invalsi dell’apprendimento e dell’offerta formativa. In questo modo i genitori possono avere un quadro piuttosto organico delle scuole e scegliere se è il caso di iscrivere il figlio.
Ad annunciare la novità è lo stesso Francesco Profumo, nel corso del suo intervento al convegno «L’avvio del sistema di valutazione in Italia come fattore di miglioramento e di sviluppo» che si è tenuto ieri al Cnr. Il ministro vuole una scuola «smart», ovvero accessibile, come la società attuale.
«Il legame virtuoso tra valutazione e miglioramento - avverte - è in genere ancora tutto da sviluppare nel contesto culturale della nostra scuola, che in questa prospettiva sarà chiamata a rendere disponibili tutti i suoi dati all’interno di un più ampio concetto di smart society». «In questo modo - prosegue il ministro - la valutazione si collega a un più ampio processo di condivisione e di trasparenza che non riguarderà solo la scuola, ma il più ampio orizzonte delle smart city, dove i servizi ai cittadini saranno accessibili, trasparenti e condivisi».
È questa dunque la scuola immaginata dal neo ministro. Un luogo dove non vi saranno altre riforme. «C’è bisogno di stabilità», precisa. E c’è bisogno di valutazione, a dispetto delle proteste che lo scorso anno hanno accompagnato la sperimentazione voluta dall’ex ministro Mariastella Gelmini in 33 istituti italiani. «La valutazione - sostiene Profumo - è centrale in ogni processo di cambiamento, non deve essere vista come un atto sanzionatorio nei confronti dei docenti, ma in funzione di un miglioramento della qualità della scuola, tramite prove strutturate e standardizzate, che consentano confronti tra i risultati».
Una volta collocata la scuola che interessa da gennaio il sito fornirà molte altre informazioni: i docenti di ruolo e quelli precari, il numero delle classi, il numero degli studenti nelle aule, i promossi e i bocciati, le infrastrutture in dotazione e anche numero e tipologia dei laboratori offerti. Obiettivo successivo sarà poi quello di chiedere alle scuole di inserire, su base volontaria e attraverso un sistema di inserimento semplice, i dati relativi alle valutazioni Invalsi dell’apprendimento e dell’offerta formativa. In questo modo i genitori possono avere un quadro piuttosto organico delle scuole e scegliere se è il caso di iscrivere il figlio.
Ad annunciare la novità è lo stesso Francesco Profumo, nel corso del suo intervento al convegno «L’avvio del sistema di valutazione in Italia come fattore di miglioramento e di sviluppo» che si è tenuto ieri al Cnr. Il ministro vuole una scuola «smart», ovvero accessibile, come la società attuale.
«Il legame virtuoso tra valutazione e miglioramento - avverte - è in genere ancora tutto da sviluppare nel contesto culturale della nostra scuola, che in questa prospettiva sarà chiamata a rendere disponibili tutti i suoi dati all’interno di un più ampio concetto di smart society». «In questo modo - prosegue il ministro - la valutazione si collega a un più ampio processo di condivisione e di trasparenza che non riguarderà solo la scuola, ma il più ampio orizzonte delle smart city, dove i servizi ai cittadini saranno accessibili, trasparenti e condivisi».
È questa dunque la scuola immaginata dal neo ministro. Un luogo dove non vi saranno altre riforme. «C’è bisogno di stabilità», precisa. E c’è bisogno di valutazione, a dispetto delle proteste che lo scorso anno hanno accompagnato la sperimentazione voluta dall’ex ministro Mariastella Gelmini in 33 istituti italiani. «La valutazione - sostiene Profumo - è centrale in ogni processo di cambiamento, non deve essere vista come un atto sanzionatorio nei confronti dei docenti, ma in funzione di un miglioramento della qualità della scuola, tramite prove strutturate e standardizzate, che consentano confronti tra i risultati».
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