Mosca, 10 dic. (Adnkronos/Dpa) - Centomila persone, molte delle quali portavano fiori bianchi, si sono riunite a Mosca per protestare contro l'esito delle elezioni parlamentari del 4 dicembre. Sui cartelli dei manifestanti scritte in cui si chiedono le dimissioni del premier Vladimir Putin. Stando a quanto riferito dall'agenzia Itar-Tass, la manifestazione è cominciata in ritardo per l'enorme affluenza di persone.
"Oggi è un grande giorno", ha commentato l'oppositore dell'attuale regime ed ex premier Mikhail Kasyanov. "Se oggi ci sono 100mila persone, domani ce ne saranno un milione".
Per l'occasione, ha reso noto il ministro dell'Interno Rashid Nurgaliyev, sono stati mobilitati 50mila agenti e duemila uomini delle forze speciali. Secondo gli organizzatori circa 35mila persone hanno aderito sui social networks alla protesta. Le proteste non solo a Mosca, ma anche in altre città della Federazione Russa, dove sono state arrestate dieci persone.
Sul sito di Garry Kasparov, l'ex campione di scacchi diventato ora uno dei principali oppositori del governo russo, è stata pubblicata una risoluzione in cinque punti in cui si chiedono nuove elezioni. La mozione è stata letta durante la manifestazione a Mosca, e dal palco sono state date due settimane di tempo per rispondere alle richieste. I cinque punti della mozione sono: il rilascio di tutti i prigionieri politici, la dichiarazione che i risultati delle elezioni parlamentari non sono da considerarsi validi, le dimissioni dell'attuale presidente della commissione elettorale Vladimir Churov, un'inchiesta su tutte le denunce di brogli con l'assunzione di provvedimenti punitivi per i responsabili e, infine, la possibilità che tutti i partiti dell'opposizione possano partecipare a nuove elezioni, veramente democratiche.
Da Russia Unita, il partito di governo russo, arriva una risposta contenuta alle manifestazioni di protesta che vengono comunque definite delle "provocazioni". "Abbiamo preso nota di queste proteste" ha dichiarato in una nota il vice presidente del partito di Vladimir Putin, Alexander Khinshtein, che definisce le manifestazioni una provocazione dell'opposizione che non ha accettato i risultati delle elezioni ed ha incitato la gente a scendere in piazza. "L'espressione di queste richieste è molto importante - ha concluso - e sono state ascoltate dai media, dalla società e dallo Stato".
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