domenica 1 gennaio 2012

Non sono bastati divieti e sequestri Due morti e oltre 100 feriti per i botti


A Roma l'esplosione di un petardo ha devastato un appartamento uccidendo un trentunenne e ferendo quattro bambini. Nel Napoletano un uomo è morto per ferite alla bocca, causate probabilmente da un proiettile vagante

ROMA - Due morti e più di cento feriti. Questo il primo bilancio dei botti in quella che ancora una volta da notte di festa si è trasformata in una notte di guerra. A Roma l'esplosione di petardi e botti ha devastato un appartamento causando la morte di uomo di 31 anni e il ferimento di quattro bambini, uno dei quali è in condizioni gravissime. L'altra vittima è un trentanovenne di Casandrino, in provincia di Napoli: non è ancora chiaro se sia stato ucciso da un proiettile vagante o da fuochi d'artificio che stava posizionando davanti al suo ristorante. Il bollettino del Capodanno 2012 registra per ora 73 feriti nel Napoletano e 27 nel Salernitano. A Palermo 1 un ragazzino di 14 anni ha perso le dita di una mano e rischia di perdere un occhio. Almeno un'altra persona è rimasta ferita nella capitale.

Roma. L'esplosione è avvenuta in un appartamento del quartiere di San Basilio, in uno stabile in cui qualche giorno fa, all'interno del vano ascensore, la polizia aveva sequestrato 30 chili di fuochi simili a quelli che hanno causato la deflagrazione. La vittima aveva precedenti, tra cui detenzione di materiale esplodente, ed era stato in passato agli arresti domiciliari. Secondo i vigili del fuoco, al momento dell'esplosione nell'appartamento, situato al primo piano dell'edificio, c'erano 15-20 persone. E diversi chili di botti. Intorno a mezzanotte e quaranta l'uomo ha tentato di accenderne uno ancora dall'interno, per affacciarsi poi all'esterno, ma il petardo è esploso innescando la deflagrazione a catena. I vetri sono esplosi e si sono deformate le inferriate del balcone, alcuni oggetti sono finiti in strada fino a a una decina di metri di distanza, danneggiato anche l'esterno del palazzo. 

Napoli e provincia.
 Marco D'Apice, 39 anni, è morto a Casandrino, nel Napoletano, per ferite alla bocca causate molto probabilmente da un'arma da fuoco. Secondo una prima ricostruzione, verso mezzanotte l'uomo, incensurato, stava posizionando alcune batterie di fuochi d'artificio davanti al suo ristorante quando all'improvviso è finito a terra. Un familiare lo ha soccorso e lo ha portato in macchina all'ospedale San Giovanni Bosco" di Napoli. Ma i medici non hanno potuto fare altro che costatarne il decesso. Davanti al locale la polizia ha ritrovato cinque bossoli calibro 7,65. Gli agenti della scientifica hanno eseguito un accurato sopralluogo ma sul posto non è stata trovata alcuna arma. Il sostituto procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Francesco Falconi, ha disposto l'autopsia. Sarà, invece, compito degli esperti balistici della polizia accertare da dove sia partito il colpo che ha raggiunto lo sfortunato ristoratore, descritto come una persona tranquilla molto dedita al lavoro.

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