La notizia è riportata solo da “La Stampa” di oggi. Come è noto gli inquirenti sono da tempo convinti di un intreccio economico fra esponenti del vertice leghista e la criminalità organizzata calabrese. Il misterioso omicidio del prestanome giunge a suffragare tale ipotesi.
Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
sabato 30 novembre 2013
Ucciso il prestanome del tesoriere leghista Belsito
Ucciso e chiuso nel bagagliaio di un’auto Franco Domenico Belsito. Il ritrovamento a Lu Monferrato, in provincia di Alessandria, grazie a una telefonata ricevuta dai carabinieri. Probabilmente è stato massacrato con delle bastonate sulla testa. Il cinquantaduenne Belsito, originario della Calabria come l’omonimo tesoriere leghista Francesco Belsito, era già stato indagato come prestanome della società “Aurora”, con sede in Svizzera, su cui erano transitati milioni di euro dei rimborsi elettorali del Carroccio. Pare che al “vero” Belsito facesse comodo ricorrere talvolta al codice fiscale del suo prestanome.
La notizia è riportata solo da “La Stampa” di oggi. Come è noto gli inquirenti sono da tempo convinti di un intreccio economico fra esponenti del vertice leghista e la criminalità organizzata calabrese. Il misterioso omicidio del prestanome giunge a suffragare tale ipotesi.
La notizia è riportata solo da “La Stampa” di oggi. Come è noto gli inquirenti sono da tempo convinti di un intreccio economico fra esponenti del vertice leghista e la criminalità organizzata calabrese. Il misterioso omicidio del prestanome giunge a suffragare tale ipotesi.
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