sabato 30 novembre 2013

Aids, in Europa aumentano le infezioni. "Puntare sulla prevenzione"

I dati diffusi dal Centro di controllo e prevenzione europeo e dall'Oms in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids.  Nel 2012 sono stati 29.000 i nuovi casi nella Uedi VALERIA PINI
Aids, in Europa aumentano le infezioni. "Puntare sulla prevenzione"
Se ne parla sempre meno, ma a 30 anni dalla prima epidemia, torna l'allarme contagio. Nel 2012 le infezioni da Hiv diagnosticate in Europa sono aumentate dell'8%. Lo rivelano i dati diffusi dal Centro di controllo e prevenzione europeo (Ecdc) e dall'Oms in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids.  Nel 2012 sono stati registrati 29mila nuovi casi nell'Unione europea e nei paesi dello spazio economico europeo. Il 40% delle diagnosi è stata fatta in persone omosessuali, ma la trasmissione eterosessuale è quasi altrettanto frequente (33%), mentre nel 18% dei casi l'origine dell'infezione è sconosciuta. 

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Più di 25 milioni di morti dal 1981. Dal 1981 l'Aids ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive nella storia. Oggi le cure farmacologiche aiutano a sopravvivere, ma la malattia esiste ancora. "Questo virus non è mai sparito - spiega Stefano Vella, direttore del dipartimento del farmaco dell'Iss - . Se ne parla meno e le persone pensano che non esista più. Non ci sono più i casi di star che muoiono, esempi eclatanti che in passato spaventavano. Oggi con le cure si sopravvive". Ma quali i paesi dove si sta diffondendo di più? "Nei paesi dell'Europa dell'Est ci sono molti casi, spesso legati alla tossicodipendenza. Aumentano le infezioni in paesi come l'Ucraina e la Russia. Sta succedendo lì, quello che accadeva da noi in passato, quando il virus veniva trasmesso soprattutto fra tossicodipendenti. In Africa invece è stata fatta una buona campagna di prevenzione e i casi sono diminuiti, mentre aumentano nel Sud Est Asiatico".


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I dati. Nel mondo, a fine 2012 erano 35,3 milioni le persone affette dal virus e nell'ultimo anno ci sono stati più di 2 milioni di nuove infezioni. In Italia, i nuovi casi ogni anno sono poco meno di 4mila, una cifra che è rimasta costante nell'ultimo periodo, e circa il 25% delle diagnosi viene fatta troppo tardi. Un problema che si verifica in tutt'Europa. "Il 49% delle persone che ricevono la diagnosi - sottolinea Marc Sprenger, direttore dell'Ecdc - scopre troppo tardi di essere sieropositivo, quando ormai il sistema immunitario ha cominciato a cedere. Questo dimostra che dobbiamo rendere il test più disponibile in tutta Europa per assicurarci diagnosi precoci e quindi trattamenti più efficaci". 
Continua ...http://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2013/11/29/news/la_giornata_mondiale_dell_aids-72257463/?ref=HREC1-9

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