In primo grado i giudici hanno condannato a 7 anni il Cavaliere per concussione e prostituzione minorile. Per i magistrati di Milano l'ex premier era il regista del bunga bunga, era consapevole che la ragazza fosse minorenne e per questo motivo chiamo la Questura di Milano perché fosse rilasciata la notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010
Silvio Berlusconi, tramite i suo idifensori, ha depositato a Milano il ricorso in appello contro la sentenza con cui è stato condannato dal Tribunale a 7 anni di carcere per il caso Ruby. Nel ricorso si chiede l’assoluzione dalle accuse di concussione e prostituzione minorile con la formula “perché il fatto non sussiste”.
Secondo i giudici di primo grado il Cavaliere era perfettamente consapevole che la ragazzina marocchina, spacciata per nipote dell’ex presidente egiziano Hosni Mubarak, era minorenne e comunque aveva fatto sesso con lei. Per il collegio il leader di Forza Italia era il regista del bunga bunga e intervenne pesantemente sulla Questura perché Karima fosse rilasciata la notte del 27-28 maggio 2010. Ecco perché il 24 giugno scorso i magistrati di Milano lo avevano condannato a 7 anni di reclusione per concussione e prostituzione minorile. Q
Per i giudici ci fu “la sproporzione tra l’intensità e la costrizione proveniente” dall’allora presidente del Consiglio “rispetto allo scopo avuto di mira, nel caso di specie il rilascio di una prostituta di 17 anni”. I legali di Berlusconi Niccolò Ghedini e Piero Longo avevano definito la sentenza “surreale” profetizzando che “non potrà essere confermata”.
Il Tribunale aveva deciso anche la trasmissione degli atti alla Procura perché valutassero l’ipotesi di falsa testimonianza per le dichiarazioni di una lunga serie di testimoni.
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