domenica 13 gennaio 2008

Alla ricerca dell’informazione perduta

“Qui i cronisti sono inviati di guerra”. Arnaldo Capezzuto è un giovane bruno, smilzo, volto furbo che ricorda il Pacino di “Quel pomeriggio di un giorno da cani”. Ha scoperto che i familiari di un noto killer della camorra vivono abusivamente in una scuola pubblica e ne ha scritto su un giornale napoletano. E’il suo mestiere, fatto con passione e occhi acuti, niente di più. Da allora riceve minacce di morte, deve guardarsi le spalle, gira per i “quartieri” dove è nato come su un territorio nemico. Una storia fra le tante che noi di Libera Informazione abbiamo incontrato in uno dei nostri seminari nei “territori occupati”. Arnaldo ce la racconta, metafora di una impossibile quanto normale condizione di vita, nella sede dell’anti-racket che Tano Grasso sta pazientemente consolidando a Napoli. Sette appuntamenti in due mesi per la piccola squadra di Libera Informazione: da Polistena a Lamezia, nelle province dominate dalla ‘ndrangheta, a Casal di Principe e al capoluogo campano, terre di camorra cosparse di rifiuti, tangenti, appalti truccati, morti ammazzati, fino ai fiumi “carsici” di Cosa Nostra che scorrono sotto traccia a Palermo, Catania, Trapani. Milioni di euro frutto di paura, corruzione, violenza, ignoranza, indifferenza. E con essi la libertà e i diritti di un popolo, nel vuoto lasciato dal lavoro che non c’è, da un futuro incerto, dalla crisi dei capisaldi di formazione dei cittadini, come la scuola e la cultura, da un modello di vita che con il consumismo appiattisce aspirazioni, ideali e diritti, da istituzioni politiche e civili passivi testimoni e sempre più complici dell’illegalità. Continua ... http://www.articolo21.info/libera.php?id=5964

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