martedì 8 gennaio 2008

Presentato decalogo contro il racket

'Non aver paura: denunciare conviene'E' questo l'invito che le associazioni di categoria hanno rivolto ai loro iscritti, citando anche le cifre del successo nella lotta al pizzo. Trecento arresti negli ultimi mesi a Palermo e Trapani e la possibilità di usufruire della riservatezza delle denunce, di sistemi di videosorveglianza e del risarcimento in caso di attentati. "Mettiti a posto con lo Stato" lo slogan finale“Denunciare conviene da oggi non devi avere più paura” comincia così il decalogo contro le estorsioni presentato oggi alla Prefettura di Palermo da Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e Cna siciliane. “Il pizzo è un ingiusto profitto che viene tolto al tuo lavoro da chi, con la minaccia e la violenza, come un parassita, vive con la tua fatica quotidiana” continua il vademecum offerto ad imprenditori e commercianti come incoraggiamento a denunciare i propri aguzzini. Si invitano gli operatori economici siciliani a non tacere e a sentire lo Stato vicino. E si enumerano cifre: 300 sono gli estorsori denunciati ed arrestati tra Trapani e Palermo negli ultimi mesi a dimostrazione che c’è una forte volontà di combattere il racket. “Oggi non é più il momento di tacere perché chi tace non è più una vittima” continua il decalogo e conclude “mettiti a posto ma con lo Stato”, mentre vengono spiegate le modalità per non restare soli sfruttando tutti gli strumenti che magistratura e forze dell’ordine mettono a disposizione dei taglieggiati: risarcimento in caso di attentati da parte del racket, possibilità di riservatezza delle denunce e incentivi per l'installazione dei sistemi di videosorveglianza. "Ora che lo Stato ha segnato successi incredibili nella lotta alla mafia - ha detto il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, che ha partecipato alla presentazione del documento - non è più un problema di paura. Bisogna decidere”. Presenti in sala a sostegno dell’iniziativa anche il presidente della commissione antimafia, Francesco Forgione, il questore di Palermo Giuseppe Caruso, i comandanti provinciali dei carabinieri e della finanza Teo Luzi e Francesco Carofiglio. red_mald (8 gennaio 2008) http://www.ateneonline-aol.it/080108mald.php

Nessun commento:

Posta un commento