lunedì 21 aprile 2008

Sentenza lumaca, Pinatto a giudizio

Il magistrato, indagato dalla Procura di Catania, sarà giudicato con il rito abbreviato: deve rispondere di omissioni in atti d'ufficio per il mancato deposito della motivazione del processo "Grande Oriente" a Gela CATANIA - Sarà giudicato con il rito abbreviato il magistrato Edi Pinatto, indagato dalla Procura di Catania, per omissioni in atti d'ufficio per il mancato deposito della motivazione del processo "Grande Oriente" emessa nel 2000 quando era in servizio a Gela (Caltanissetta). Lo ha deciso il Gup etneo Antonino Fallone accogliendo la richiesta di rito alternativo avanzata dal legale del magistrato, adesso in servizio alla Procura di Milano, fissando la data dell'udienza per il prossimo 31 maggio.La richiesta di rinvio a giudizio del pm Pinatto era stata firmata dal procuratore Vincenzo D'Agata e dal sostituto Antonino Fanara ed era stata presentata prima del deposito della motivazione, avvenuto ad otto anni dalla sentenza.Un'analoga richiesta era stata avanzata, nell'ottobre del 2006, dall'allora procuratore Mario Busacca, adesso a riposo, e dal sostituto Ignazio Fonzo, oggi consulente dell'Antimafia, ma fu respinta dal Giudice per le udienze preliminari perché, ritenne il giudice, "il fatto non costituisce reato se il magistrato è oberato di lavoro" e quindi "non c'era dolo".La nuova richiesta si basa sulla mancata stesura della stessa motivazione della sentenza di condanna degli imputati del processo "Grande Oriente". La competenza è radicata a Catania perché nel capoluogo etneo si trattano i fascicoli che riguardano i magistrati del Distretto di Caltanissetta. 21/04/2008 http://www.lasiciliaweb.it/index.php?id=4311&template=lasiciliaweb

Nessun commento:

Posta un commento