«Al di là delle questioni politiche, dobbiamo giudicarela pellicola. "Variety"? È osceno, fa disinformazione»
CANNES - «La giuria deve fare tutto il contrario di quello che avviene durante gli Oscar». Parola del "capriccioso" Sean Penn, presidente della giuria del Festival di Cannes che si conclude domenica sera con l’assegnazione della Palma d'Oro. «Il miglior modo per essere obiettivi è non lasciarsi condizionare dalla moda, dalle operazioni di marketing come avviene durante gli Oscar» ha detto l'attore e regista al quotidiano Le Monde. «Ritengo che siano stati proposti dei buoni film» aggiunge Penn, rimpiangendo però che «il genere della commedia non è più nella competizione». Predominante, nei film, il tema politico. «Al di là delle questioni politiche sollevate, la giuria deve giudicare essenzialmente la pellicola, l’esperienza cinematografica». Ha sottolineato di aver chiesto alla giuria «di non leggere le critiche» e ha definito la rivista americana Variety «un giornale osceno, che fa della disinformazione e parla dei film soltanto in termini di mercato». Penn preside la giuria composta da Sergio Castellitto, Natalie Portman, Alexandra Maria Lara, Alfonso Cuaron, Apichatpong Weerasethakul, Rachid Bouchareb, Marjane Satrapi e Jeanne Balibar.
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