domenica 18 maggio 2008

Pupazzi impiccati e sacchi sui vigili - La guerriglia della vergogna

Riesplode il caos rifiuti a Napoli
NAPOLI - Il bambolotto di pezza penzola dal cartello alla fermata dell'autobus. Dalla pancia gli escono batuffoli di lanugine. Qualcuno lo ha sventrato con un coltello, dal basso verso l'alto, e lo ha impiccato, proprio davanti alla chiesa di Santa Gertrude. Bassolino e Iervolino, finirete così, recita la scritta rossa accompagnata da una freccia che indica il pupazzo. Un sabato pomeriggio a Napoli, in via Salvator Rosa, la strada che da piazza Dante porta al Vomero, zona del Cavone, malfamata ma centrale. I motorini sfrecciano sul marciapiede a velocità folli, costringendo la gente a buttarsi per terra. Le campane della raccolta differenziata sono state rovesciate e messe di traverso. A impedire il passaggio delle auto ci sono anche cassonetti bruciati, vecchi mobili, le carcasse di un paio di frigoriferi. L'asfalto non si vede, per almeno quaranta metri si pattina su un tappeto di rifiuti, sacchetti squarciati dai quali escono pummarola marcia, pannolini usati, cocci di bottiglia. Un vigile fugge inseguito dai ragazzi che gli tirano addosso i sacchetti della monnezza, insozzandogli la divisa. In lontananza, si sente una sirena, ma la polizia non c'è. L'aria è impregnata di un odore nauseabondo, i passanti corrono tenendosi le mani sulla bocca. Una donna si sente male, vomita sul marciapiede. Commercianti e abitanti approvano questa Intifada di quartiere. «Hanno ragione » dice il titolare di un negozio di gastronomia. «Chi sono? Cittadini, brave persone » aggiunge un signore che dice di chiamarsi Ciro Amodio. «Era un intervento normale, uno dei tanti. Stavamo spegnendo dei rifiuti a terra quando ci hanno scaricato addosso un estintore a polvere, che ha colpito soprattutto gli operatori di Annozero che stavano filmando il nostro lavoro». Via Mercalli è una strada buia, che collega il quartiere Barra al comune di San Giorgio a Cremano.
Continua ...

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