domenica 15 giugno 2008

Addio con polemiche al "magistrato-star"

Inchieste sottratte a chi parla delle indagini in corso
Nel mirino è finito pure lui, l’odiato-amato giudice «esternatore» che non dice no a microfoni, telecamere e taccuini dei cronisti. Sono anni che appare in video con tanti volti diversi: entrò nelle case degli italiani all’ora del Tg all’epoca di Mani Pulite a Milano, e da allora non ha mai smesso. C’è chi lo liquida con lo sprezzante appellativo di «star» e ha deciso di decretarne la fine, e chi al contrario sostiene che il magistrato abbia tutti i diritti di parlare dell’inchiesta che sta conducendo, naturalmente senza dare notizie che violino il segreto istruttorio. Una cosa è certa: nel disegno di legge sulle intercettazioni approvato l’altro ieri dal Consiglio dei ministri ce n’è anche per lui. L’articolo uno amplia i casi già previsti dal codice di procedura penale in cui un giudice debba astenersi dal procedimento di cui è titolare. Se e quando il disegno di legge sarà approvato in Parlamento, verrà sostituito nel caso «abbia pubblicamente rilasciato dichiarazioni concernenti il procedimento affidatogli», o risulti indagato per rivelazione dee segreto d’ufficio. A togliergli l’inchiesta sarà il capo dell’ufficio o il procuratore generale. Una sanzione estremamente severa, se consideriamo che oggi un magistrato «beccato» a esternare su un’indagine che sta conducendo è passibile di un deferimento al Csm e di una sanzione disciplinare. «Sanzione disciplinare che in realtà rimane sulla carta - sbotta Clemente Mastella - Un giudice non può andare davanti a una telecamera a dire cose che non esistono né in cielo né in terra su un cittadino inerme. A me è successo».
Continua ...
http://lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200806articoli/33730girata.asp

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