Il ministro: «Cambia idea senza dirnulla perché vuol piacere a tutti»
Davanti all’ingresso dell’aula di Montecitorio sul volto del ministro dell’Interno Roberto Maroni c’è ancora un’ombra di incredulità. «Guardavo la conferenza stampa di Berlusconi e Sarkozy - racconta - e quando il Presidente ha detto che sul reato di immigrazione non era d’accordo sono saltato sulla sedia». Berlusconi non mi ha avvertito neppure con una telefonata - prosegue Maroni -. Poteva dire che la questione ormai riguardava il Parlamento e far esprimere le perplessità a Cicchitto. Sarebbe stato meglio. E invece... Io non cambio idea. Per me il reato resta. Semmai sarà lui che dovrà spiegare agli elettori perché ha cambiato opinione dopo aver firmato il ddl. E non tiriamo in ballo la storia dell’aggravante che non c’entra niente. E’ contenuta nel decreto e a Milano è già stata applicata. Comunque così mi ha fatto un assist, abbiamo guadagnato il 2%. Perché lo ha fatto? Vuol piacere a tutti».
Continua ...
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