Sono finiti in manette dieci affiliati del boss Mulè, tutti sono accusati di estorsione ai danni di numerosi imprenditori edili della zona
MESSINA - I carabinieri della compagnia di Messina hanno eseguito 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del tribunale di Messina su richiesta della locale Dda.Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, detenzione di armi e stupefacenti, danneggiamenti ed estorsioni ai danni di numerosi imprenditori edili e commercianti, nonchè di favoreggiamento nei confronti del boss Giuseppe Mulè. Quest'ultimo, attualmente detenuto e sottoposto al regime del 41/bis, viene indicato come il capo dell'organizzazione.L'operazione, denominata in codice"Pilastro", riguarda anche le città di Catania e Roma. Tra gli indagati figura anche Antonio Giannetto, 42 anni, un imprenditore edile che avrebbe imposto la vendita di calcestruzzo e cemento ai cantieri di Messina.Gli arrestati nell'operazione 'Pilastro eseguita stamani dai carabinieri di Messina sono nove, una persona risulta ancora latitante. I provvedimenti sono stati notificati a Giuseppe Mulè, 51 anni, Giovanni Vincenzo Rò, 23 anni, Giuseppe Mazzeo, 46 anni, Floriana Rò, 34 anni, Maurizio Trifirò, 37 anni, Alessandro Amante, 23 anni, Cristian Conciglia, 24 anni, Roberto Giuseppe Campisi, 38 anni e Antonino Giannetto.A Mulè, Giovanni Vincenzo Rò e Mazzeo il provvedimento è stato notificato in carcere, mentre a Floriana Rò ai domiciliari. Gli arrestati sono accusati a vario titolo di di associazione mafiosa, detenzione di armi e stupefacenti, danneggiamenti ed estorsioni ai danni di numerosi imprenditori edili e commercianti, nonché di favoreggiamento nei confronti del boss Giuseppe Mulè.
13/06/2008
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