domenica 29 marzo 2009

Internet unica speranza per salvare la democrazia

Internet si sta dimostrando uno strumento di riforma della politica e della democrazia straordinario. Parola di Lawrence Lessig - il più grande esperto mondiale di diritto di rete, professore di legge ad Harvard e Stanford, scrittore, fondatore del nuovo sistema di copyright Creative Commons e collaboratore di Obama (suo ex compagno universitario e suo consigliere nella corsa alla presidenza Usa), lanciato in una campagna in favore di una politica partecipata e trasparente, per non soffocare la creatività ma favorire la democrazia e il progresso del mondo. La riflessione di Lessig è di particolare attualità per l'Italia, dove il mondo della politica ha in cantiere una serie di provvedimenti che minacciano di imbrigliare la libertà della Rete (a partire dall’emendamento al pacchetto sicurezza di Giampiero D'Alia che prevede l'oscuramento completo di tutti i siti in cui ci sono "apologie di reato o istigazioni a delinquere"). «La Rete offre potenzialità di interazione straordinarie per ripristinare una partecipazione attiva e la credibilità di istituzioni screditate dal lungo rapporto privilegiato con i potentati economici, vanno colte dai cittadini, ma soprattutto dal mondo politico che determina le regole della nostra società, cioè il Congresso a Washington D.C. La libertà da limiti e la capacità di attivare l'indipendenza sono costate a Internet una lunga esclusione, ma sono la libertà e l'indipendenza dirompenti di cui c'è bisogno ovunque, sicuramente nel governo Usa». Continua lo stesso Lessig «Da quando c’è Barack Obama è tramontata l'idea che il governo sia un'entità che deve tenersi alla larga dalle vicende dei cittadini, la campagna elettorale di Obama si è trasformata in uno sforzo collettivo gigantesco di migliaia di militanti che ha fatto della Rete uno strumento di partecipazione e raccolta di fondi che ha mutato il rapporto fra cittadini e istituzioni». Obama da molta importanza ai bisogni dei cittadini americano lo dimostra per esempio il fatto che il presidente continua a tenere un dialogo online, non più tardi dell'altro ieri ha incontrato virtualmente 90 mila americani sul sito della Casa Bianca per rispondere alle loro preoccupazioni sulla crisi economica: gli hanno inviato oltre centomila domande, ovvio che Obama non ha risposto a tutte, ma a quelle più votate dagli stessi cittadini sì. Solo Internet permette al presidente questo contatto rapido e diretto con la sua base.
E in Italia? Berlusconi risponde: "Internet? Un mezzo che non conosco".

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