lunedì 15 giugno 2009

Berlusconi a Obama: impegno su Kabul

I segnali: soldati operativi in tempo reale, sì ai detenutiin arrivo da Guantanamo. Aerei e 500 soldati in più.
WASHINGTON - Un raf­forzamento temporaneo del nostro contingente in Afgha­nistan che porterebbe a im­piegare sino a 500 militari in più. La disponibilità ad entra­re in azione immediatamen­te, a richiesta del comando delle operazioni, e non più con le tradizionali 6 ore di preavviso: un’operatività in tempo reale che cambierebbe il volto del nostro impegno, come da tempo chiedono gli americani. Sono alcuni dei dettagli del­l’agenda, non senza contro­partite, che il presidente del Consiglio discuterà oggi alla Casa Bianca nel suo primo in­contro ufficiale con Barack Obama. Il Cavaliere è arrivato ieri sera nella capitale ameri­cana. Vedrà anche lo speaker del Congresso, Nancy Pelosi. Porta in «dote» una serie di offerte (e di richieste) utili a rinsaldare una relazione che se non è più quella con un Pa­ese governato da un grande amico, com’era ai tempi di George Bush, è pur sempre un pilastro degli interessi strategici di entrambi gli Sta­ti.
L’agenda ufficiale dell’in­contro dice che i due presi­denti si vedranno nel pome­riggio, in un incontro allarga­to ai rispettivi staff. È un pun­to di vanto di Palazzo Chigi che Silvio Berlusconi sia il se­condo leader europeo, dopo Gordon Brown, ricevuto alla Casa Bianca dal giorno dell’in­sediamento di Obama (e si ri­marca che Prodi in quasi 2 an­ni non ci mise piede). Il piatto forte, oltre alla pre­parazione dei temi del G8, sa­rà l’Afghanistan. Nel Paese che combatte contro i taleba­ni si avvicinano le elezioni. Gli americani chiedono a tut­ti gli Stati che partecipano al contingente Nato di aumenta­re, anche in modo tempora­neo, la propria presenza sul territorio. Pure se le cifre so­no ancora ufficiose, l’offerta che Berlusconi farà ad Oba­ma porterebbe i nostri milita­ri nella regione, almeno per alcuni mesi, a circa 3000. Sa­rebbero pronti a partire an­che 3 nuovi aerei e due elicot­teri utili ad operazioni di soc­corso. C’è poi il capitolo dell’im­piego in operazioni di guerra. Finora l’Italia ha dispiegato i suoi soldati, a richiesta del co­mando centrale, avvalendosi della facoltà di rispondere con un preavviso di 6 ore (era­no 76 sino a poco tempo fa).
Continua ...

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