ROMA (20 luglio) - L'immobiliarista Stefano Ricucci è stato assolto dalle accuse di truffa e calunnia, nei confronti dell'ex cognato Francesco Bellocchi, dal giudice monocratico di Roma, Debora Sulpizzi. L'assoluzione - per la truffa perchè il fatto non sussiste e per una serie di calunnie per non aver commesso il fatto - è scaturita anche per la mancata costituzione di parte civile da parte di Bellocchi con cui Ricucci, difeso dagli avvocati Grazia Volo e Leo Mercurio ha avviato una transazione. La denuncia dell'ex cognato. L' inchiesta scaturì proprio da una denuncia dell'ex cognato di Ricucci, in passato al vertice della “Magiste Spa”, la finanziaria dell'immobiliarista romano finita sotto inchiesta. Bellocchi lamentava la mancata corresponsione di 10 milioni di euro sotto forma di transazione e di restituzione di crediti dopo la conclusione del suo rapporto di lavoro con la Magiste. Secondo l'accusa, Ricucci avrebbe compilato due assegni, di cinque milioni di euro ciascuno in favore di Bellocchi, soldi che dovevano servire come transazione in seguito a contrasti professionali tra Ricucci e Bellocchi che avevano portato all'allontanamento di quest' ultimo dalla società.
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