martedì 28 luglio 2009

Il decreto anti-crisi arriva in Senato - Il governo ha fretta: voto di fiducia

Oggi la Camera, dopo le dichiarazioni di voto di rito, licenzia il decreto anti-crisi che passerà immediatamente al Senato dove si prevede una rapida lettura dell’Aula grazie anche alla richiesta da parte del governo del voto di fiducia. Ieri la maggioranza è stata battuta a Montecitorio su un ordine del giorno firmato in modo bipartisan dagli onorevoli Fabio Granata (Pdl) e Antonino Russo (Pd), entrambi siciliani, che impegna il governo «a individuare la città di Palermo come sede del forum permanente sullo sviluppo nell’area del Mediterraneo». L’episodio è certo minore ma Giuseppe Vegas, sottosegretario all’Economia, aveva confermato il parere negativo del governo che però non è servito a bloccare l’ordine del giorno che ha ricevuto 216 sì, 210 no e 6 astensioni. Il fatto che poi l’ordine del giorno sia stato approvato in una giornata politica dominata dai malumori di alcuni settori meridionali del Pdl che si ritengono penalizzati dalle scelte economiche del governo, a iniziare da Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha contribuito al nervosismo della maggioranza. Dai tabulati del voto dell’aula è stato confermato inoltre che le defezioni tra le fila del centrodestra sull’ordine del giorno Granata-Russo hanno riguardato proprio i deputati siciliani. L’altro episodio bipartisan è stato l’approvazione di un ordine del giorno sul Fus (fondo unico per lo spettacolo) che impegna il governo «affinchè siano messi in atto tutti i provvedimenti necessari a prevenire la crisi del settore che potrebbe avere riflessi devastanti sulla intera industria culturale nazionale».
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http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200907articoli/45938girata.asp

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