lunedì 27 luglio 2009

Su una questione di sesso a pagamento

E' abbastanza triste che un paese cominci piano, piano a revocare i consensi al Capo del Governo Silvio Berlusconi per una vicenda di prostitute e donnine allegre che è una vicenda seria. Sarebbe una vicenda gravissima e basterebbe, avanzerebbe in qualunque altra democrazia per far dimettere il capo del governo. Anzi in qualunque paese del mondo il Presidente del Consiglio si sarebbe già dimesso, l’opposizione si sarebbe già unita con una mozione di sfiducia, e a questa mozione di sfiducia avrebbero aderito gran parte dei parlamentari del suo partito. La stampa e l’opinione pubblica incessantemente avrebbero chiesto, preteso e alla fine ottenuto questo gesto di minima decenza. 
Noi non abbiamo in Parlamento dei parlamentari, abbiamo degli "yes man", dei dipendenti, in gran parte nel centro-destra, delle persone che sono lì solo perché le ha volute il capo, che non sarebbero lì mai se le elezioni fossero libere con la preferenza. Quindi sono persone devote, scelte in base alla loro devozione, al loro servilismo, sono pronte a tutto pur di difendere il capo, perché difendendo il capo difendono sé stesse. Quando verrà meno il capo verranno meno anche loro e dovranno probabilmente cercarsi un lavoro, il che è piuttosto complicato a una certa età quando non si sa fare assolutamente null’altro che leccare il culo. Lo scandalo “puttanopoli” è un caso grave per un paese con standard etici normali. Se si pensa a cosa ha combinato Berlusconi nella sua vita, verrebbe quasi da dire: beh, c’è molto di peggio. Noi abbiamo un signore che ha avuto rapporti con mafiosi. Ha guidato aziende di sua proprietà che accumulavano montagne di fondi neri, dopo avere corrotto politici o meglio finanziato illegalmente politici che poi gli facevano leggi su misura, a cominciare da Craxi. Un signore che ha violato regole contabili e si è salvato dai processi depenalizzando il falso in bilancio, dopo avere incamerato la più grande casa editrice italiana, la Mondadori, in seguito a una sentenza comprata dal suo Avvocato, con soldi della sua azienda. Abbiamo un primo ministro che ha mandato in giro un signore come Dell’Utri che reclutava mafiosi travestiti da stallieri e poi a sua volta faceva fondi neri e se li metteva in tasca, dopo avere promosso in Parlamento personaggi delle sue aziende che corrompevano la Guardia di Finanza perché chiudesse un occhio sulle contabilità parallele del gruppo. Un signore che ha corrotto, così ci dice il Tribunale di Milano, l’Avvocato Mills in cambio di una falsa testimonianza che coprisse tutto quello che aveva fatto prima, dopo avere fatto lui stesso, Berlusconi una falsa testimonianza nel 1990 davanti ai giudici di Venezia, reato che poi è stato cancellato dall’amnistia. Dopo avere fatto tutte queste cose, uno dirà: possibile che scivoli su una questione di sesso a pagamento? 

Marco Travaglio
http://www.ilblobber.com/

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