giovedì 17 giugno 2010

I guai di Ghedini (e Berlusconi) per i nastri Fassino-Consorte

E’ il 4 aprile 2005. In tarda serata, dopo una misteriosa attesa dell’esito sulle elezioni regionali durata ore, giungono i dati definitivi della competizione elettorale: 11 regioni su 13 finiscono nelle mani del centrosinistra. L’Unione raccoglie complessivamente il 52,1% delle preferenze, la Casa delle Libertà si arresta al 44,8%.Mai fino ad allora il centrosinistra aveva superato la soglia del 50%. Mai il centrodestra aveva raggiunto percentuali di voto così basse.Un anno più tardi, 9-10 aprile 2006, le elezioni politiche nazionali. Il dato nazionale è stravolto: il centrosinistra prevale alla Camera per appena 24 mila voti e perde al Senato di oltre 428 mila. Il resto, il governo Prodi e l’affaire Dini-Mastella, è storia nota.Tra queste due date l’evento a cui molti assegnano il pesante ruolo di "sovvertitore dell’andamento elettorale politico nazionale": la vicenda giudiziaria dell’illecita scalata a BNL tentata da Unipol all’interno del più grosso scandalo finanziario denominato Bancopoli.
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