Facciamoci due conti due, di quelli della serva. Il premier ieri ha fatto chiaramente capire che aspettandosi una bocciatura da parte della Corte costituzionale del testo sulle intercettazioni (la legge bavaglio), si aspetta comunque che il presidente della Repubblica firmi comunque il Ddl dopo l’approvazione alla Camera che con ogni probabilità sarà ottenuta ricorrendo al voto di fiducia.
Questo sorta di “chiamata in correo” di Berlusconi nei confronti di Napolitano ci racconta tutt’altra storia da quella della battaglia sul Ddl intercettazioni. Che, aprendo una parentesi, sta di fatto immobilizzando governo, politica e parlamento in uno scontro assurdo mentre ci dovremmo affrettare a affrontare la situazione economica e finanziaria e le tensioni sociali che stanno esplodendo in tutto il Paese. L’altra è storia che si intuisce dalle ultime mosse di Berlusconi è lo smantellamento del peso intollerabile di una Costituzione che lui non accetta, non sopporta, sulla quale ha giurato senza conoscerla e soprattutto rispettarla.
Continua ...
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