Il superministro pronuncia frasi sconnesse su ipotetiche riforme della Legge fondamentale, del tutto impossibili se si hanno un minimo presente quali sono le basi del nostro sistema giuridico.
I lacci e i lacciuoli. Mai che questa espressione così rodata ed efficace ci venisse a noia: perchè il problema, pare, è sempre li. Oggi Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia, a margine del G20 celebratosi in Corea del Sud, pensa di aver trovato la soluzione ai problemi dei tanti piccoli imprenditori, alla grande Italia produttiva soffocata nei rivoli della tentacolare burocrazia: serve una riforma costituzionale, per le libertà. “Il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti” scrive in proposito il Corriere della Sera “sono d’accordo su una misura straordinaria «per la libertà di impresa»: attraverso la modifica dell’articolo 41 della Costituzione, il provvedimento dovrebbe portare a una «sospensione di due-tre anni» delle autorizzazioni per le piccole e medie imprese, la ricerca e le attività artigiane.” Un provvedimento, nelle intenzioni del titolare dell’Economia, che sarà “limitato all’economia reale e non alla finanza e con l’urbanistica che abbia un regime a parte. Pensiamo a una radicale e totale autocertificazione per le pmi, l’artigianato e la ricerca con i controlli e verifica dei requisiti che va fatta ex post”.
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