mercoledì 2 giugno 2010

"Moralmente giustificato evadere" Quando Silvio strizzava l'occhio ai furbi

ROMA - "Non c'è mai stato da parte mia il sostegno all'evasione fiscale", afferma Silvio Berlusconi nel monologo telefonico a Ballarò 1, accusando il vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini di "mentire spudoratamente" quando ricorda che in passato il premier ha giustificato gli evasori. Ma i resoconti parlamentari e i lanci di agenzia raccontano una realtà diversa da quella ricostruita dal presidente del Consiglio.La moralità degli evasori. Nel 2004 Berlusconi è alla guida del suo secondo governo quando per la prima volta si arrischia a parlare di "moralità dell'evasione". Nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi 2, il 17 febbraio di quell'anno, il presidente del Consiglio afferma testualmente: ''Se si chiede una pressione del 50% ognuno si sentirà moralmente autorizzato ad evadere''. Secondo quanto riporta l'agenzia Ansa, Berlusconi annuncia l'intenzione del suo esecutivo, peraltro mai tradotta in atto, di introdurre due sole aliquote fiscali, al 22 e al 33%. ''Se chiediamo ai cittadini di pagare il 33% di tasse", argomenta il premier, "tutti si convinceranno che è giusto e doveroso, che è corretto pagare per i servizi che ottiene''. Le parole di Berlusconi scatenano subito reazioni e polemiche, ma il Cavaliere non torna sui suoi passi, anzi il giorno seguente, ai microfoni di Radio Anch'io, su Rai Radio1, rincara la dose: la "giustificazione morale" dell'evasione, afferma, è una verità insita nel "diritto naturale".
Continua ...
http://www.repubblica.it/politica/2010/06/02/news/le_frasi_di_berlusconi_sull_evasione_fiscale-4511069/

Nessun commento:

Posta un commento