mercoledì 26 gennaio 2011

Cassazione, vanno mantenuti i figli sposati se disoccupati

Ferrara, 26 gennaio 2011 - Assegno di mantenimento al figlio maggiorenne, già sposato, se è uno studente universitario e non si è ancora realizzato professionalmente. Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza 1830 di oggi ha accolto il ricorso di una madre che chiedeva all`ex marito un contributo economico per la figlia maggiorenne e studentessa in medicina che si era sposata con un giovane di Santo Domingo, anche lui studente. Con una decisione destinata a far discutere, la prima sezione civile ha confermato l`orietamento più garantista in favore dei ragazzi che sembra non debbano essere mai “svezzati”.

In realtà, riporta il sito Cassazione.net, i giudici hanno confermato le sentenze con le quali è stato affermato che il mantenimento non è più dovuto ai figli sposati ma, contestualmente, hanno, nel caso concreto, dato ragione a una mamma di Ferrara che chiedeva il mantenimento in favore della giovane figlia nonostante questa si fosse già sposata a Santo Domingo e poi in Italia con rito civile. La coppia di ragazzi, tuttavia, non si era realizzata professionalmente e non era ancora entrata nel mondo del lavoro. Dunque il papà dovrà continuare a contribuire al mantenimento della figlia che, ad ogni modo, era sempre rimasta a vivere con la mamma.

“Ritiene questa Corte - si legge in sentenza - che il principio anche di recente affermato nella giurisprudenza di legittimità secondo il quale il matrimonio del figlio maggiorenne già destinatario del contributo di mantenimento a carico di ciascuno dei genitori ne comporta l’automatica cessazione debba essere in questa sede ribadito,in quanto trae fondamento da un lato negli obblighi e nei diritti che derivano dal matrimonio,dall’altro lato nel rilievo,snl piano fattuale, che con la costituzione del nuovo nucleo, i coniugi attuano una comunione materiale e spirituale di vita realizzando i molteplici effetti stabiliti dalla legge”. Ma in questo caso, ha poi spiegato il Collegio, non ricorrono gli stessi presupposti dato che la ragazza e il marito erano molto giovani ed entrambe ancora studenti.

1 commento:

  1. mi chiamo morena e sono da tre anni sposata e prima lavoravamo tutti e due e conviventi già dal 2002. lui lavoro dipendente io infermiera libera professionista.
    ci sentivamo forti ed abbiamo contratto un mutuo il cui interesse è salito a 7,45 di interessi passivi.

    Oggi, ho 49 anni, ho perso ls salute con cancro al seno e fibromialgia, depressione reattiva discopatia, spondiloartrosi. INVALIDITà permanente alvoro di 67 %.

    la rata del mutuo è di 840 e mio marito prende uno stipendiodi 1300 €.
    abbiamo chiesto aiuto ai nmiei genitori, ma ci stanno facendo l'elemosine con due trecento € al mese.

    volevamo fare la surroga del mutuo, passando ad un interesse di 2,5 con tetto del 5 % , ma due banche ce lo hanno negato, perchè io ho reddito zero, ma ce lo avrebbero concesso con le garanzie dei miei genitori che posseggono 1 casa più la metà di un'altra casa, e del denaro investito, più la pensione somma di entrambi 1200 €.

    si è creato un brutto rapporto tra me e loro, ho visto l'articolo e mi sembra che nel mio caso avrei diritto anche io ad un assegno di mantenimento dai miei genitori finchè non trovo
    un piccolo lavoro part time perchè con i miei problemi di salute, di più non posso.

    ricordo che non percepisco nesun contributo statale, solo esenzione totale dal ticket, tranne per farmaci psichiatrici, ed ho una nuova cura per cui devo spendere 55 € ogni 20 giorni.

    faccio causa ai miei genitori?
    oppure una lettera con richiesta di mantenimento?

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