Tripoli, 10 mar. (Adnkronos/Aki/Ign) - Un altro giorno di guerra in Libia, con l'annucio del figlio del raìs Saif Gheddafi: "E' arrivato il momento per un'azione militare in grande scala contro i ribelli" ha detto in un'intervista televisiva trasmessa da 'Skynews' in Gran Bretagna. "E' venuto il momento "dell'azione, della liberazione" ha chiarito, precisando: "Noi non ci arrenderemo mai".
Intanto le forze aeree governative hanno bombardato oggi la città di Brega, nella Libia orientale. Lo riferiscono testimoni alla 'Bbc', spiegando che il raid "non ha preso di mira l'area residenziale, ma una zona in cui si trova un checkpoint gestito da un gruppo di ribelli". I raid aerei ''sono il nostro più grande problema - ha aggiunto la fonte - non possiamo proprio farvi fronte, non possiamo controllarli. Abbiamo bisogno di una no-fly zone in modo da poter resistere e muoverci verso Tripoli".
L'aviazione libica è tornata a bombardare anche le postazioni degli insorti situate nella città petrolifera di Ras Lanuf, ad est di Tripoli. Il bilancio provvisorio dell'offensiva è di sette feriti. Ras Lanuf è un centro strategico perché è la roccaforte dei ribelli più vicina alla capitale. Secondo alcuni media libici, nei raid di mercoledì quattro persone sono morte e almeno 24 rimaste ferite.
A Ras Lanuf sono stati sparati anche colpi di mortaio. Lo riferisce l'inviato della 'Cnn', spiegando che i colpi hanno raggiunto un ospedale locale, senza tuttavia fare vittime. "Siamo medici, non abbiamo armi - ha commentato il dottor Fathi dell'ospedale colpito, citato dall'emittente Usa - perché ci prendono di mira?". La tv di Stato libica ha intanto mostrato le immagini di truppe governative che stazionano nella città di Zawiyah, 50 chilometri ad ovest di Tripoli, riconquistata dall'Esercito dopo duri scontri con gli insorti.
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