sabato 26 marzo 2011

Costa d'Avorio, ormai è fuga in massa Saccheggi, stupri, uccisioni è guerra totale

La lotta a colpi di armi pesanti fra le fazioni che fanno capo ai due presidenti che si contendono la vittoria alle elezioni del 28 novembre scorso, Alassane Ouattara, considerato il vincitore dall'Onu e dagli osservatori internazionali e Laurent Gbagbo, presidente uscente, che però governa ancora

di CARLO CIAVONI
ABIDJAN - Ormai a fuggire sono più di un milione di persone. Un esodo di massa dalla capitale della Costa D'Avorio, che si spopola mentre lungo le strade delle municipalità a nord della città, Abobo, Treshville, Yopougon, le milizie armate fedeli ai due presidenti che si contendono la vittoria elettorale, continuano a far suonare le armi pesanti.
I due presidenti in lotta. Da una parte, i gruppi fedeli a Laurent Gbagbo, presidente uscente il quale - secondo le autorità internazionali - avrebbe vinto per aver reso nulli i voti di 8 dipartimenti elettorali, per un totale di 600 mila voti; dall'altra Alassane Ouattara, con forti consensi al Nord del paese e che, invece, sarebbe stato indicato come vero vincitore. Il risultato è che il paese è spaccato in due, con Gbagbo, che ancora può contare dell'appoggio dell'esercito e che continua, dui fatto a governare, mentre il suo avversario è costretto a continuare la sua battaglia rinchiuso in una stanza dell'Hotel du Golfe ad Abidjan.
Il bilancio delle vittime civili. Secondo le Nazioni Unite, sarebbero al momento 462, mentre sparatorie, colpi di mortaio, esplosioni diffondono la paura di una guerra totale, tanto da formare un fiume di gente che fugge, con i fagotti e quel poco che si riesce a portar via, verso luoghi più sicuri.
Si scappa ad Est e a Ovest. C'è chi fugge, a est, verso il Ghana, o a ovest, verso la Liberia. Oppure chi si limita a tornare nei villaggi d'origine, lontani da Abidjan, metropoli di 5 milioni di abitanti, dal destino tipico delle metropoli africane, quello cioè di aver subito un inurbamento massiccio con l'arrivo di un'umanità di diseredati delle zone rurali, in cerca di soluzioni per sopravvivere.
La testimonianza. Alessandro Rabbiosi è il capo missione di Terre Des Hommes 2 (Tdh) ad Abidjan, dove l'organizzazione domani inizierà a distribuire 30 tonnellate di derrate alimentari, messe a disposizione dalPAM 3 (il Programma Alimentare Mondiale dell'ONU) a 15.000 rifugiati dei quartieri di Anyama e Abobo, anche con il supporto di un'altra Ong ivoriana, Mesad, con la quale Tdh collabora da anni. "E' diventato assai difficile uscire e spostarsi - dice Rabbiosi - per i numerosissimi check Point e comunque per il rischio di infilarsi in qualche conflitto a fuoco. Tuttavia, stiamo continuando a lavorare, cercando di raggiungere le persone isolate o in fuga, portando loro cibo e comunque assistenza".
Continua ...

Nessun commento:

Posta un commento