martedì 22 marzo 2011

Francia: "Riunione dei ministri degli Esteri" La Nato a Sarkò: o comandiamo noi o t'arrangi La coalizione attacca aereo da guerra del Raìs

I francesi: "Cabina di regia". L'Italia: "Solo un'ipotesi". Russia: "Cessate il fuoco". Offensiva di Gheddafi. Obama e Erdogan: "Con la Nato, ci stiamo". Precipita aereo Usa: piloti salvati dai rivoltosi, feriti civili.

Tripoli, 22 marzo 2011 - Si riuniranno "nei prossimi giorni" i ministri degli Esteri dei Paesi membri della coalizione internazionale contro il regime di Muammar Gheddafi: lo ha preannunciato il capo della diplomazia francese, Alain Juppè, secondo cui il vertice sarà dedicato all’operazione militare in corso in Libia. Potrebbe tenersi a Bruxelles, oppure a Parigi o ancora, in alternativa, a Londra.

La Francia ha proposto ai suoi alleati della coalizione "un organismo di controllo politico", una sorta di ‘cabina di regia’ dell’operazione militare, a livello di ministri degli Esteri. Lo ha annunciato il capo della diplomazia francese, Alain Juppé. "Su iniziativa del presidente della repubblica, ho proposto ai nostri colleghi britannici che sono d’accordo di mettere in piedi un’istanza di controllo politico dell’operazione che riunisca i ministri degli Esteri degli stati che sono intervenuti e quelli della Lega araba", ha dichiarato Alain Juppé all’Assemblea nazionale.

"Dovremmo riunirci nei prossimi giorni a Bruxelles, a Londra o a Parigi, e ripetere regolarmente questo tipo di riunione per rimarcare con evidenza che il controllo politico esiste", ha aggiunto, sottolineando che "naturalmente, il mondo arabo avrà tutto il suo spazio".

"A partire da questo controllo politico, e sotto la responsabilità del ministro della Difesa (francese), utilizzeremo certamente le capacità di pianificazione e di intervento della Nato", ha precisato il ministro. "Le cose da questo punto di vista sono completamente chiare", ha garantito. "Per noi quest’operazione è inizialmente un’operazione voluta dalle Nazioni Unite, è condotta da una coalizione di stati membri dei quali non tutti sono membri della Nato. Questa non è dunque un’operazione della Nato, anche se deve potersi sostenere sui mezzi militari di pianificazione e di intervento dell’alleanza", ha insistito.

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