domenica 31 luglio 2011

"Caro Peppe, sei l'Italia che voglio" Il grande abbraccio a D'Avanzo sul web


La notizia della morte del giornalista ha creato una ondata di commozione e solidarietà. Lo speciale con i suoi articoli rimbalza per decine di migliaia di volte su Internet. Centinaia e centinaia di messaggi a Repubblica.it: "Non eri solo un nome in fondo a un articolo"di CARMINE SAVIANO

La passione, il coraggio, l'utilizzo pubblico della ragione. Lo sguardo lanciato a indagare le dinamiche nascoste del potere, a tracciarne traiettorie e deviazioni. Le migliaia di parole che sul sito di Repubblica i lettori dedicano a Giuseppe D'Avanzo compongono un mosaico di sensazioni denso, partecipato, profondo. Segno di un legame forte. Segno di una comunità di cittadini stretta intorno al lavoro e alle inchieste del giornalista napoletano. I commenti, i messaggi, i ricordi arrivano senza tregua a Repubblica.it. Riempiono le pagine dei social network. Su tutto, l'amarezza, l'incredulità: "Ci mancherai Peppe, ci mancheranno i tuoi articoli, la tua capacità di spiegare il nostro Paese".

I MESSAGGI DEI LETTORI A REPUBBLICA.IT 1

I messaggi arrivati a Repubblica.it sono quasi settecento. Attestazioni di stima, tante. Ma soprattutto ringraziamenti, per una vita intera dedicata al giornalismo: "Con lui se ne va un pezzo dell'Italia migliore e pulita, ma sono sicura che il suo lavoro non finisce qui, sarà sempre di esempio a tutti". "Grazie Giuseppe perché con i tuoi articoli mi hai fatto vedere e sentire che esiste un'Italia che vuole essere onesta". Poi l'elenco delle caratteristiche, delle qualità, la ricerca dei termini giusti per decifrare il tono del lavoro di D'Avanzo: "Realismo, obbiettività, genialità è quello che esprimeva nei suoi articoli. Con grande dispiacere ancora una volta addio".

Poi i particolari, i dettagli, i racconti provenienti dalla vita quotidiana dei lettori. Un almanacco di riti e ricordi. "Il mio caffè, la mattina senza i tuoi editoriali, sarà un po' più amaro". E ancora: "Se ho iniziato a leggere Repubblica è merito tuo". Ancora: "Per me non eri solo un nome e cognome in fondo a un articolo. Eri un riferimento di onestà intellettuale, di lucidità, di coraggio, di enorme professionalità". Poi l'etica pubblica, lo spirito di servizio, la battaglia incessante per la trasparenza e la qualità democrazia: "Caro Peppe, per il futuro dei nostri figli, per uscire da questo 'pantano', abbiamo bisogno anche di persone come te". In tanti non nascondono lacrime e dolore: "Caro Giuseppe, senza averti mai visto neppure in fotografia, ti abbiamo pianto come si piange un amico. Ci hai accompagnato per anni. Grazie per averci aiutato a capire meglio questo triste mondo, nel quale siamo condannati a vivere".

E sui social network il tenore dei messaggi non cambia. In un ricordo condiviso che va avanti sin dalle tre di ieri pomeriggio. Da quando la notizia è apparsa sulle agenzie, sui siti d'informazione. C'è chi rende omaggio al magistero quotidiano di D'Avanzo: "Ci hai dato gli strumenti per comprendere meglio e più a fondo il nostro Paese", "eri il principe dei cronisti, non ti conoscevo ma mi sembrava di conoscerti. Grazie per quello che mi hai dato", "io non ti leggevo, io ti studiavo". E in decine di migliaia condividono sul web lo speciale con le sue inchieste realizzato da Repubblica.it. Va in scena un confronto serrato, un'analisi collettiva degli articoli. Alla ricerca di chiavi di lettura e spunti per riflettere.  

Continua ...
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/07/31/news/messaggi_web_d_avanzo-19845301/

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